Lavoro, positivo il bilancio per i laureati Unisalento. E solo il 2,2% avvia un'attività imprenditoriale

Lavoro, positivo il bilancio per i laureati Unisalento. E solo il 2,2% avvia un'attività imprenditoriale
di Maria Claudia MINERVA
4 Minuti di Lettura
Martedì 22 Giugno 2021, 05:00

Laurearsi conviene ancora. È quanto rileva il rapporto 2021 di AlmaLaurea sul profilo dei laureati e sulla loro condizione occupazionale. Infatti, all’aumentare del livello del titolo di studio posseduto diminuisce il rischio di rimanere disoccupati. Il rapporto, che ha preso in considerazione i laureati di 76 atenei, si basa su un’indagine che ha riguardato 655mila laureati e analizza i risultati raggiunti nel mercato del lavoro dai laureati nel 2019, 2017 e 2015, intervistati rispettivamente a 1, 3 e 5 anni dal conseguimento del titolo. La pandemia da Covid non ha compromesso la formazione ma nel 2020 ha rallentato il tasso di occupazione, a livello nazionale calato di 4,9 punti percentuali per i laureati di primo livello e di 3,6 punti per quelli di secondo livello. In particolare, si legge nel rapporto «tra i laureati intervistati a un anno dal titolo si rileva una contrazione del tasso di occupazione rispetto alla precedente rilevazione. La pandemia pare aver colpito soprattutto le opportunità di trovare lavoro, meno la qualità del tipo di occupazione trovata, anche se ciò rappresenta una media di situazioni profondamente eterogenee vissute da chi si è inserito nel mercato del lavoro prima e dopo l’emergere della pandemia».

Il rapporto

Lo studio, inoltre, fotografa l’aumento dello smart working e dell’home working.
Nel 2020 il tasso di occupazione, ad un anno dal conseguimento del titolo, è del 69,2% tra i laureati di primo livello e del 68,1% tra i laureati di secondo livello. A cinque anni dal conseguimento del titolo il tasso di occupazione è all’88,1% per i laureati di primo livello e all’87,7% per i laureati di secondo livello. Analizzando i dati dei laureati di UniSalento il tasso di occupazione complessivo ad un anno dalla laurea è del 26,2%, di cui il 19,7% riguarda i laureati di primo livello, il 16,1% i laureati della magistrale a ciclo unico (come Giurisprudenza, Ingegneria, ecc), il 47,4% i laureati della magistrale biennale. L’anno precedente il tasso di occupazione era stato più alto: 31,2%, di cui il 22,6% riferito ai laureati di primo livello, il 17,8% ai laureati della magistrale a ciclo unico, il 51% ai laureati della magistrale biennale. Percentuali, quelle relative al 2020 che, seppur diminuite di pochi punti, indicano comunque un trend negativo rispetto al 2019, complice il Coronavirus. Ma, come dice il rapporto di Almalaurea, i laureati, rispetto a chi invece si ferma al diploma, godono comunque di vantaggi occupazionali durante l’arco della vita lavorativa: secondo la più recente documentazione Istat, nel 2020 il tasso di occupazione della fascia d’età 20-64 è pari al 78,0% tra i laureati, rispetto al 65,1% di chi è in possesso di un diploma.

Inoltre, la documentazione a disposizione evidenzia che, nel 2018, un laureato guadagnava il 37,0% in più rispetto ad un diplomato di scuola secondaria di secondo grado. Sempre in termini di tasso di occupazione, la pandemia sembra aver colpito soprattutto le donne e anche se le differenze sono contenute, rispetto a quanto osservato nella precedente rilevazione, il tasso di occupazione risulta generalmente in calo più per il gentil sesso che per i maschi. Ciò è verificato in particolare tra i laureati di primo livello (-8,8 e -7,2 punti, rispettivamente).

Dati peggiori per le donne

Tra l’altro, per le donne il peggioramento è stato più forte soprattutto nel secondo periodo dell’anno, quello caratterizzato dalla graduale riapertura delle attività economiche. Per i laureati di UniSalento il tasso di occupazione è del 36,3% per gli uomini, del 29% per le donne. Anche per quanto riguarda la retribuzione ci sono notevoli differenze tra i due sessi: i laureati guadagnano in media 1247 euro se uomini, 931 euro se donne. Il trend non cambia nemmeno per i laureati di primo livello: gli uomini guadagnano 1181 euro (la media nazionale è di 1270 euro) contro gli 820 delle donne. Idem per i laureati della magistrale: i maschi guadagnano 1338 (la media nazionale è di 1364) euro, le donne 1062 euro.
Quali sono i settori che risultano più gettonati? I laureati salentini hanno trovato lavoro soprattutto in attività professionali, scientifiche e di elevata specializzazione (35,1%), a differenza dell’attività imprenditoriale che occupa solo il 2,2% dei laureati. Migliore la percentuale delle professioni tecniche (26,9%) rispetto a chi trova lavoro in ufficio (15%). Rispetto invece al rapporto pubblico/privato, i laureati di UniSalento, sempre ad un anno dalla laurea, hanno trovato lavoro soprattutto nel privato (74%), mentre nel pubblico appena il 19,4%.

Il lavoro da remoto

Va considerato, infine, che l’emergere improvviso della pandemia da Covid-19 ha, laddove organizzativamente fattibile, reso inevitabile il ricorso allo smart working. La rilevazione Almalaurea del 2020 ha infatti approfondito il tema dello smart working e, più in generale, del lavoro da remoto, che risulta diffuso tra i laureati, coinvolgendo complessivamente il 19,8% dei laureati di primo livello e il 37% dei laureati di secondo livello. Valorei che appaiono decisamente più elevati di quelli osservati nella rilevazione del 2019, quando erano pari al 3,1% per i laureati di primo livello e al 4,3% per quelli di secondo a un anno dal titolo. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA