Alitalia messa alle strette. La lettera dei sindaci e il caso nel governo

Alitalia messa alle strette. La lettera dei sindaci e il caso nel governo
di Paola COLACI
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Sabato 20 Giugno 2020, 09:34 - Ultimo aggiornamento: 17:12

«Al Mezzogiorno servono trasporti efficienti, alta velocità e collegamenti aerei. Non è pensabile che il Salento sia penalizzato in questo modo da Alitalia. Chiedo alla ministra De Micheli di assumere impegni precisi». Un telegramma recapitato da un dicastero all'altro: dal ministero delle Politiche Agricole a quello delle Infrastrutture e dei Trasporti. A firmarlo e il ministro Teresa Bellanova. E la destinataria è la titolare del Mit Paola de Micheli. Un pressing diretto e senza fronzoli istituzionali quello di Bellanova per rivendicare il diritto del Salento a non restare isolato: «A causa della miopia e della scarsa lungimiranza della compagnia aerea».

E la sua voce si unisce al coro di denuncia plurale che si leva ormai da giorni dal Grande Salento. Una battaglia che da metà giugno ormai combattono parlamentari, rappresentanti politici delle istituzioni regionali e provinciali ma anche sindaci, mondo delle imprese e sindacati. Tutti al fronte contro la beffa del mancato ripristino dei collegamenti di Alitalia da e per l'aeroporto di Brindisi. Sì, perché l'annunciata ripartenza sbandierata dal vettore italiano non può passare attraverso il contentino delle due tratte giornaliere andata e ritorno garantite dal 1° luglio con Malpensa e Roma Fiumicino. E nemmeno il raddoppio della rotta tra il Salento e l'aeroporto romano, comunicata nelle scorse ore ad Aeroporti di Puglia da Alitalia, può bastare. Il Grande Salento non ci sta.

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«Al Mezzogiorno servono trasporti efficienti, alta velocità e collegamenti aerei. Non è pensabile che il Salento sia penalizzato in questo modo, sui collegamenti nazionali e internazionali, da Alitalia, a maggior ragione di fronte alle performances eccellenti dello scalo di Brindisi, per miopia e scarsa lungimiranza da parte della compagnia» va dritta al punto Bellanova. Poi l'assunzione formale dell'impegno da parte della titolare del dicastero delle Politiche Agricole: «Su questo farò la mia parte. Chiedo alla Ministra De Micheli di assumere impegni precisi. Le tante risorse investite su Alitalia devono avere un corrispettivo nell'erogazione e nella garanzia del servizio a beneficio del sistema-paese. Informo la Compagnia che il Salento è Italia».

E dei salentini sono parte di quei 3 miliardi di soldi pubblici attraverso i quali il Governo si appresta a salvare ancora la TAI, la nuova Alitalia, dal rischio dell'ennesimo fallimento. Un pericolo che ora rischiano di correre, invece, le imprese del territorio e il settore del turismo se la rete dei collegamenti tra il Salento, la Puglia e il resto del Paese non si riallaccia immediatamente.

Ecco perché nelle scorse ore sono scesi in campo i 96 sindaci della provincia di Lecce che, su iniziativa del primo cittadino di Casarano e vice presidente di Anci Puglia Gianni Stefàno, hanno scritto al premier Giuseppe Conte. «Illustrissimo presidente, nella qualità di sindaci della provincia di Lecce intendiamo sottoporre alla sua attenzione la questione del trasporto aereo da e verso la Puglia e fare appello alla Sua sensibilità per intervenire nelle sedi competenti hanno scritto gli amministratori nella lettera condivisa anche da Anci Puglia - Il sistema produttivo pugliese, fortemente penalizzato dalla emergenza sanitaria, tenta con grande fatica di ripartire. Il nostro territorio è da sempre fortemente penalizzato dalle carenze infrastrutturali nella rete dei trasporti e Lei stesso ha annunciato tra le grandi opere il potenziamento della rete ferroviaria fino a Lecce, oltre che la Taranto-Reggio Calabria». Secondo i sindaci tuttavia, in attesa della realizzazione delle altre infrastrutture, è vitale garantire il trasporto aereo: «Se vogliamo dare un minimo di respiro a tutto il sistema produttivo pugliese e in particolare agli imprenditori e alle migliaia di lavoratori stagionali e non che operano nel settore turismo insistono gli amministratori - Signor presidente, Le chiediamo di intervenire urgentemente presso le compagnie aeree, e in particolate Alitalia che ha ridotto a 4 i voli giornalieri e con un costo del biglietto altissimo. Facciamo appello alla sua sensibilità, il suo intervento non più procrastinabile se vogliamo salvare la stagione estiva».

Al fianco dei Comuni, infine, si schierano anche le Province pugliesi. E il presidente regionale di Upi Stefano Minerva è già pronto a recapitare formale atto di sollecito per l'immediato ripristino dei voli allo stesso Conte, al ministro De Micheli e, per conoscenza, anche al ministro pugliese alle Attività produttive Francesco Boccia. «Non possiamo in alcun modo consentire che oltre al danno di una carenza infrastrutturale già esistente, si aggiunga la beffa della riduzione dei voli senza criteri oggettivi di valutazione» chiosa Minerva.
 

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