Aggressioni ai medici, scatta la protesta. Ma dal Policlinico di Bari assicurano «qui nessuna denuncia»

Aggressioni ai medici, scatta la protesta. Ma dal Policlinico di Bari assicurano «qui nessuna denuncia»
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Venerdì 2 Dicembre 2022, 19:43 - Ultimo aggiornamento: 19:44

«In questa situazione» difficile per la sanità pugliese «ci colpisce il silenzio assordante della Regione a cui chiediamo di dire chiaramente quali risorse prevede di investire per il personale». Lo dice il segretario regionale della Fimmg Puglia, Donato Monopoli, spiegando le ragioni della proclamazione dello stato di agitazione dei medici di medicina generale pugliesi. «Senza investimenti nelle risorse umane la situazione della Sanità pugliese rischia di degenerare irrimediabilmente», aggiunge.

«Lo stato di agitazione - prosegue - nasce da una profonda crisi della medicina generale pugliese.

C'è una crescita asfissiante della burocrazia che sottrae sempre più tempo alla cura dei pazienti e dequalifica l'esercizio della professione, aggravata da processi informatici tortuosi e non adeguati ai processi clinico assistenziali e da un sistema sanitario regionale fortemente disaggregato e disorganizzato. A questo si aggiungono la carenza di personale, gli strascichi di due anni di emergenza pandemica e l'assoluta assenza di programmazione nazionale e regionale. I giovani medici lasciano gli incarichi dopo pochi mesi e i medici meno giovani che ne hanno la possibilità vanno in pensione in anticipo».

Domenica si terrà l'assemblea regionale a Bari alla presenza del segretario nazionale della Fimmg Silvestro Scott, che annuncia: «Sosteniamo i colleghi che in Puglia hanno proclamato lo stato di agitazione e saremo al loro fianco». Sarà presente anche il presidente Fnomceo, Filippo Anelli: «La situazione dei medici, riguardo alla loro sicurezza sul lavoro, continua a essere allarmante nei pronto soccorso. In quello del Policlinico di Bari si registra un numero più elevato dei casi perché è la struttura che registra più accessi in città. Gli episodi sono quindi proporzionati agli accessi» ha affermato Anelli.

Dal Policlinico: qui nessuna denuncia

«Nessun allarme sicurezza al Policlinico di Bari. Non si sono registrate denunce di violenza contro medici e operatori sanitari al pronto soccorso». Lo ribadisce la direzione sanitaria dell'azienda ospedaliera barese. «Quanto affermato dal presidente della Federazione degli Ordini dei medici, Filippo Anelli - si legge in una nota del Policlinico - non trova conferme nei numeri. Vogliamo rassicurare soprattutto i cittadini che arrivano al pronto soccorso: l'attenzione alla sicurezza al Policlinico è massima».

«Il sistema di accoglienza - spiega il direttore del pronto soccorso, Vito Procacci - è organizzato per far fronte anche a situazioni di iperafflusso che possono verificarsi grazie a meccanismi di umanizzazione tesi a evitare l'insorgere di situazioni di conflittualità. Nello specifico un infermiere di social care al desk di accoglienza effettua un pre-triage e un secondo infermiere 'di processò in sala d'attesa prende in carico i pazienti e li segue nel percorso necessario ai controlli clinici».

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