Aggressione ai medici: 2500 denunce all'anno. L'appello: «Pronto soccorso più sicuri»

Aggressione ai medici: 2500 denunce all'anno. L'appello: «Pronto soccorso più sicuri»
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Sabato 12 Marzo 2022, 16:43

Aggressioni e violenze dirette ai sanitari delle strutture pugliesi. I numeri sono in forte aumento e nella sola Asl di Bari nel 2021 si sono registrati 28 casi di aggressioni. L'appello del presidente nazionale Anelli: «Ho chiesto al ministro Lamorgese presidi di sicurezza nei Pronto Soccorso».

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La Giornata nazionale contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio sanitari

«Proprio ieri l'Inail ha pubblicato un rapporto dichiarando 2.500 denunce all'anno da parte di operatori sanitari di infortuni sul lavoro per atti di violenza e soltanto una piccola parte fatta dai medici, mentre sappiamo che oltre la metà della popolazione medica ha subito un episodio di violenza e il 78%, secondo un'indagine Anaao, non denuncia». Lo ha detto il presidente dell'Ordine nazionale dei medici, Filippo Anelli, aprendo a Bari la prima Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio sanitari.

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«Credo sia una iniziativa meritoria che il Parlamento ha assunto - ha detto Anelli - , perché serve a favorire una cultura della non violenza in un Paese che ha sempre avuto purtroppo molto alti in termini di episodi di violenza nei confronti degli operatori sanitari». La scelta di partire da Bari è legata all'omicidio, il 4 settembre 2013, della psichiatra Paola Labriola, uccisa da un paziente mentre era al lavoro in un Centro di salute mentale della città e Maria Monteduro nel 1999 in una guardia medica a Gagliano del Capo (Lecce).

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 «Di lì - ha ricordato Anelli - è partito un grande movimento per portare ad atti concreti da parte dello Stato.

E questo è avvenuto con la legge 113 del 2020, che ha innalzato le pene per gli aggressori e ha determinato la procedibilità di ufficio».

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«Abbiamo grossi problemi con i pronto soccorso, dove vorremmo presidi di sicurezza. Ne ho parlato con la ministra Lamorgese che mi ha evidenziato la carenza del personale di Polizia e di pubblica sicurezza e quindi la difficoltò di rispondere a questa nostra richiesta», ha aggiunto Anelli secondo cui è necessaria anche «la riorganizzazione dei servizi territoriali, in modo particolare della guardia medica. Io credo che nessun medico debba oggi essere lasciato solo ad operare, soprattutto se è una donna». 

Le aggressioni denunciate a Bari

Nella Asl di Bari nel corso del 2021 si sono registrati 28 segnalazioni di violenza e aggressione ai danni degli operatori. Le denunce del personale provengono per la maggior parte da ambulatori e uffici del distretto socio sanitario di Bari, seguito dal Dipartimento di dipendenze patologiche e dal Servizio psichiatrico diagnosi e cura. Per arginare il fenomeno, l'Asl ha adottato il primo Codice di condotta per prevenire le diverse situazioni di rischio. Un atto formale in una data simbolica - il 12 marzo - in cui ricorre la Giornata nazionale contro la violenza ai danni degli operatori sanitari.

«La priorità è il benessere aziendale - rimarca il direttore generale della Asl, Antonio Sanguedolce, quindi tolleranza zero verso atti di violenza, fisica o verbale. L'approvazione del Codice di condotta - aggiunge - è una delle azioni attese dal Piano azioni positive 2021/2023 ed è nello stesso tempo uno dei tanti strumenti impiegati dall'azienda per favorire il benessere organizzativo che viene incentivato anche da investimenti in progetti strutturali finalizzati a migliorare comfort e accoglienza dei servizi e delle strutture sanitarie». Il documento approvato è il Codice di condotta per la tutela della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori, la prevenzione del mobbing, il contrasto alle molestie, violenza e discriminazioni in ambito lavorativo ed è stato promosso da Area del personale.

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