Addio Puglia, si va all'estero: gli iscritti all'Aire sono 360mila

Addio Puglia, si va all'estero: gli iscritti all'Aire sono 360mila
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Mercoledì 30 Ottobre 2019, 15:43 - Ultimo aggiornamento: 31 Ottobre, 17:19
Cara Italia addio, almeno per ora. Poi si vedrà. Di fatto, però, c’è che non si ferma il flusso di italiani che per scelta o per necessità decidono di vivere all’estero. Il Belpaese è ancora terra di emigranti e a pagare dazio è sempre il Meridione, con fenomeni rilevanti di mobilità dal Sud verso il Nord dell’Italia stessa. Lo rileva il Rapporto sugli Italiani all’estero della Fondazione Migrantes, presentato nei giorni scorsi dal ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, e il segretario della Cei, monsignor Stefano Russo. I cittadini italiani espatriati all’estero, spiega il Rapporto sulla base di una rielaborazione dei dati dell’Aire e dell’Istat, sono stati oltre 128mila nel 2018 con una differenza rispetto all’anno precedente di 400 unità.
Più precisamente, da gennaio a dicembre 2018, al registro dell’anagrafe degli italiani all’estero, si sono iscritti 242.353 italiani di cui il 53,1% per espatrio, il 35,9% per nascita, il 6,8% per reiscrizione da irreperibilità, il 3,3% per acquisizione di cittadinanza e lo 0,9% circa per trasferimento dall’Aire di altro comune. Si conferma la prevalenza degli uomini (oltre 71 mila, il 55,2%) sulle donne (oltre 57 mila, il 44,8%), una differenza che nell’ultimo anno si è leggermente accentuata. Si tratta soprattutto di celibi e nubili (64,0%) e, a distanza, di coniugati/e (30,3%).

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Quanto al dato regionale, al primo gennaio 2019 i pugliesi iscritti all’Anagrafe degli Italiani residenti all’estero sono 361.527 su una popolazione residente in Puglia pari a 4.029.053, con un’incidenza del 9 per cento. Analizzando i dati per provincia spicca il primo posto di Lecce con 102.679 iscritti all’Aire, seguita da Bari (101.392). Più staccate le province di Foggia (68.591), Brindisi (35.958), Taranto (29.664) e Barletta-Andria-Trani(23.243).
Analizzando invece la graduatoria dei primi 25 comuni pugliesi, la città di Taranto (dopo Bari e Molfetta, rispettivamente prima e seconda) è al terzo posto con 6.942 iscritti all’Aire su una popolazione residente di 196.702 unità. Scorrendo la graduatoria troviamo il comune di Brindisi al decimo posto con 4.258 iscritti all’Aire su 86.812 cittadini residenti, il comune di Nardò al dodicesimo posto con 4.213 iscritti all’Aire su 31.344 cittadini residenti, Fasano al sedicesimo posto con 4.083 iscritti all’Aire su 39.826 cittadini residenti. Seguono Taurisano al diciannovesimo posto, Gallipoli al ventesimo, Mesagne al ventunesimo, Lecce al ventiduesimo e Ugento al venticinquesimo. Prendendo inoltre in esame la graduatoria dei primi 25 comuni per incidenza troviamo numerose piccole realtà del Sud Salento (Salve, Morciano di Leuca, Presicce, Acquarica del Capo, Taurisano) e il comune di Tuglie. In questi centri l’incidenza oscilla tra il 33 e il 47 per cento.
Tornando al dato nazionale molti fenomeni si comprendono meglio osservando il lungo periodo. Negli ultimi 13 anni, dal 2006 al 2019, il numero di chi se ne va dall’Italia è aumentato del 70,2 per cento e gli iscritti all’Aire, sono passati da poco più di 3,1 milioni agli attuali 5.288.281 e quasi la metà (48,9 per cento) è partito dal Sud. Proprio sul Meridione il Rapporto accende un faro in più segnalando «l’inesauribile impoverimento» del Sud: oggi chi parte dalla regioni meridionali ha un livello di istruzione medio-alto.
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