Taglio delle accise? Ben venga qualsiasi misura di sostegno alle imprese, ma ai problemi strutturali squadernati dalla crisi economica bisogna dare risposte strutturali. Che si tratti di agroalimentare o del comparto elettrico e industriale, le imprese energivore si ritrovano tutte sulla stessa lunghezza d’onda: il Governo deve fare di più, cogliendo l’occasione della crisi per sciogliere nodi vecchi e nuovi dell’economia e permettere all’Italia e alla Puglia di non perdere il treno della ripresa.
Il decreto e le voci delle imprese
Il corposo decreto Aiuti approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, taglia fino all’8 luglio prossimo le accise e l’Iva sui carburanti e, stavolta, anche sulle forniture di gpl e metano. «Siamo sicuramente in una fase nella quale il Governo si adopera per sostenere le imprese, ma da qui a dire che quanto fatto finora sia sufficiente ad aiutarci sulla strada della ripresa economica, ne corre. Siamo distanti da questo traguardo» dice l’imprenditore Vincenzo Cesareo, ceo di Comes, azienda del settore elettrico ed elettromeccanico con sede a Taranto e attività in tutto il mondo. «Servono interventi più strutturali, come una riforma del sistema fiscale, che ci consenta una pianificazione a lungo termine. E serve una velocizzazione degli iter sulle rinnovabili». Una stima dell’impatto che il taglio delle accise potrebbe avere sulla sua azienda non è ancora possibile, ma Cesareo non è ottimista: «Con questa guerra e i conseguenti rincari delle materie prime non dormiamo sonni tranquilli. Apprezziamo questo primo passo del Governo e ne valuteremo sul campo gli effetti».
Dal settore florovivaistico, l’imprenditore salentino Rudy Manni concentra la sua attenzione su un tema più volte sollevato dalle associazioni di categoria: il costo del gasolio per riscaldare le serre. «In quest’ultimo decreto si allungano i tempi per il credito d’imposta sul carburante per l’autotrazione – dice – ma non è ancora chiaro se la misura riguardi o meno anche le serre, che sono per noi la principale voce di costo». Anche nel suo caso, dunque, giudizio sospeso.
Dagli autotrasportatori a Confesercenti
Gli autotrasportatori, invece, hanno già ritirato lo sciopero annunciato dalle associazioni Assogasmetano, Assopetroli-Assoenergia e Federmetano per i prossimi 4, 5 e 6 maggio ritenendosi soddisfatti dalla proroga del taglio delle accise sui carburanti che include anche un intervento sul metano auto: l’accisa sarà a zero euro per metro cubo ed è prevista una riduzione dell’Iva dal 22% al 5%. Di «taglio insufficiente e prolungamento ridicolo» parla invece Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, secondo il quale «la riduzione di 25 centesimi non è nemmeno bastata, per il gasolio, a farlo tornare ai prezzi precedenti alle speculazioni scattate dopo lo scoppio della guerra in Ucraina». Ancora. Per Confesercenti, «gli interventi di contrasto agli aumenti di bollette e carburanti presi fino a ora si sono dimostrati efficaci. Ma non è sufficiente solo proseguirli, bisogna rafforzarli con più risorse». Sul fronte carburanti, l’associazione dei commercianti ritiene che la proroga del taglio delle accise sia «senz’altro positiva, ma troppo breve». Interromperla significherebbe danneggiare il turismo estivo.
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