Già 5 miliardi in Puglia col Pnrr ma ora arriva la vera sfida: velocizzare opere e progetti

Già 5 miliardi in Puglia col Pnrr ma ora arriva la vera sfida: velocizzare opere e progetti
Già 5 miliardi in Puglia col Pnrr ma ora arriva la vera sfida: ​velocizzare opere e progetti
di Alessio PIGNATELLI
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Mercoledì 20 Ottobre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 08:01

Circa 5 miliardi. Spicciolo in più, spicciolo in meno. È la cifra che la Puglia si è già assicurata nelle proprie tasche e che si può desumere dalle varie allocazioni dei comparti del Pnrr. A fare la parte da leone è l’edilizia con 3,9 miliardi di euro già territorializzati. Poi ci sono i fondi per occupazione, sanità, rigenerazione urbana e così via. Ora, però, la vera sfida: la capacità di spesa delle diverse amministrazioni per trasformare quei soldi in cantieri e progetti reali.

Le risorse già in cantiere

 Premessa doverosa: la somma in questione riguarda i fondi già ripartiti e assicurati, per così dire. Il Piano di ripresa prevede ovviamente altre risorse ma è un primo, parziale, quadro della situazione. A partire da quanto stimato da Ance: per il settore delle costruzioni al Sud ci sono 44,8 miliardi di euro e oltre la metà, 24,2 miliardi, è già stata territorializzata (cioè sono stati già individuati i territori in cui le risorse produrranno i loro effetti).

E nella distribuzione nazionale degli investimenti territorializzati, la Puglia si piazza al sesto posto con 3,9 miliardi. Un buon risultato.

Per quanto riguarda la rigenerazione urbana, la Puglia si è portata a casa un tesoretto da 400 milioni di risorse del Pnrr: è la regione con il più alto numero di progetti approvati, 21, sul totale di 159 in tutta Italia. Tra i principali c’è la riorganizzazione del nodo ferroviario di Bari, con interventi di ricucitura urbana tra il centro storico e i tre quartieri Carrassi, San Pasquale e Madonnella, che da solo vale 100 milioni di euro ed è inserito tra gli otto “progetti pilota” ad alto rendimento. Per Taranto il progetto “RInaTA Paolo VI” consentirà il recupero di 96 alloggi e la riqualificazione degli spazi pubblici con orti urbani, serre e percorsi ciclopedonali. “Ri-Abitare la città vecchia” si pone invece l’obiettivo di rivitalizzare una porzione del centro storico in gran parte disabitata, recuperando immobili degradati. A Brindisi, lungo il seno di Levante del porto, sarà realizzato un polo universitario in tre manufatti in disuso. A Lecce saranno costruiti 60 nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica e un parco attrezzato sportivo.

Per quanto riguarda i progetti finanziati relativi a opere irrigue, in questo caso la Puglia non ne esce bene poiché ce n’è solo uno in elenco: se lo aggiudica il Consorzio di bonifica montana del Gargano, del valore di 2,1 milioni pari allo 0,1% del totale destinato al Sud. Una seconda chance potrebbe arrivare dalla classifica dei progetti definitivi accoglibili a sovvenzionamento solo in caso di risorse rimanenti: alla Puglia toccherebbero 3.291.959,30 euro per completamento e ammodernamento dell’impianto distribuzione dei distretti 1 e 8 del comprensorio Nord Fortore (Consorzio Bonifica Capitanata).

Per il comparto sanità oltre 631 milioni per Case di Comunità, Ospedali di Comunità e telemedicina mentre sull’occupazione ci sono altri finanziamenti in arrivo. A partire da Gol, il programma nazionale per la Garanzia di occupabilità dei lavoratori che sul piatto del riparto pugliese mette come prima annualità 68.816.000 di euro vale a dire il 7,82% della quota totale. I fondi devono supportare la ricerca di lavoro di disoccupati in Naspi ma anche cassintegrati e percettori di reddito di cittadinanza, disoccupati di lungo periodo. Per la fase del reclutamento di tecnici esterni da assegnare agli enti locali alle prese con la fase operativa del Recovery Plan, invece, alla Puglia spettano 20 milioni e 355mila euro per mettere in piedi una task force di 73 “esperti multidisciplinari”.

Questo è, in maniera sommaria e generica, lo scenario attuale cui aggiungere i grossi investimenti di Rfi nella Missione 3 destinati allo sviluppo e potenziamento della rete ferroviaria. In questo caso, nel “Piano commerciale edizione speciale Pnrr” sono elencati progetti e tempistiche ma non si entra nei dettagli e nella suddivisione dei costi delle singole opere. Quella principale che tocca anche la Puglia riguarda la linea ferroviaria Bari-Napoli per cui si prevedono in totale 6,2 miliardi di euro di investimenti.

La capacità di spesa

In questo contesto, molto dipenderà però dalla capacità di sfruttare le grandi opportunità che si stanno prefigurando. Un esempio: gli ultimi dati sull’avanzamento della spesa dei Fondi strutturali 2014-2021 (Fesr+Fse), aggiornati al 30 aprile 2021, mostrano a livello regionale risultati superiori al CentroNord rispetto al Sud: 59% contro 45%. In particolare, per quanto riguarda il Fesr, la media delle Regioni del Centro-Nord risulta pari al 57%, contro il 43% del Sud ed una media regionale del 48%. A parte però un paio di eccezioni che si spera possa confermarsi anche per il Pnrr: la Puglia (65%) e Basilicata (54%) rappresentano i due modelli positivi nella classifica.

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