Castro regala al Papa una croce fatta coi legni dei barconi dei migranti

Castro regala al Papa una croce fatta coi legni dei barconi dei migranti
di Franca Giansoldati
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Lunedì 21 Settembre 2015, 17:31 - Ultimo aggiornamento: 17:52
Il dramma dei migranti, i viaggi disperati sui barconi, il numero dei morti che sale. Nel Mediterraneo come sulle coste della Florida è sempre la stessa storia. Gli abissi che non smettono di inghiottire speranze, giovani vite, persino bambini. C’è anche questo nel viaggio di Papa Bergoglio, all’Avana come negli Usa. Persino la scelta dei doni fa capire quanto siano alte le attese su questo tema. In una visita tanto delicata come questa, nessun particolare, nemmeno il più insignificante, è frutto del caso. Il presidente Castro ha regalato a Bergoglio un crocefisso alto due metri, realizzato dall’artista cubano Alexis Machado, noto come Kchò. Si tratta di una grande croce realizzata con i remi utilizzati dai migranti per attraversare il mare alla ricerca di un avvenire migliore. Naturalmente verrà conservata in Vaticano, così come era accaduto al pastorale utilizzato dal Papa per la messa celebrata nel maggio del 2013 a Lampedusa.



Il dolore dei migranti è nel cuore di Bergoglio. Ne parlerà spesso in questi giorni. Saranno al centro del viaggio negli Stati Uniti. L’argomento dovrebbe essere sollevato durante il discorso all’Onu e pure in quello al Congresso. Nella messa che celebrerà al Madison Square Garden, invece, siederà su una seggiola costruito apposta per lui, regalo di un gruppo di immigrati stagionali ispanici. Si tratta di uno scranno semplice, in legno povero, ma di enorme valore simbolico. E’ stata realizzata in un garage della contea di Westchester, da Fausto Hernández, Héctor Rojas e Francisco Santamaría, tre immigranti ispanici. Il «New York Times» ha dedicato a questa seggiola simbolica un editoriale. E’ «un simbolo di umiltà e non un trono” hanno spiegato i tre immigrati.



A commissionare la seggiola era stato il cardinale di New York Timothy Dolan. La aveva chiesta proprio così, di legno povero, senza ornamenti, senza colori. L’obiettivo è di «puntare i riflettori sulle difficoltà dei lavoratori immigrati, spesso privi di documenti e vittime di sfruttamento da parte dei datori di lavoro». Questa storia delinea contenuti e prospettive del viaggio americano di Francesco. Un pellegrinaggio vissuto come esperienza di fede, di conversione, non semplicemente come un’opera sociale.
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