Migranti, monta l'irritazione italiana. Di Maio: tagli dei fondi al bilancio Ue

Migranti, monta l'irritazione italiana. Di Maio: tagli dei fondi al bilancio Ue
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Sabato 30 Giugno 2018, 17:01 - Ultimo aggiornamento: 17:03
«Se i Paesi che hanno firmato il documento al Consiglio europeo dovessero smentire quel documento, forse dovremmo rivedere i 20 miliardi di euro che diamo ogni anno all'Unione Europea». Lo ha detto il vice premier Luigi Di Maio a margine del Festival del Lavoro in corso a Milano. «Io, personalmente -spiega Di Maio- penso che dovremmo fare centri nei Paesi di provenienza perché il miglior modo per aiutare i migranti è fare in modo che non debbano più fare viaggi della speranza, che a volte si trasformano in tragedie in mare». Viaggi che «le ong, purtroppo, in questi anni hanno o assecondato oppure gestito senza coordinarsi con la guardia costiera libica, come è successo per la Life Line». E dunque, ribadisce, «penso che questi siano i centri che ci devono interessare; centri di protezione nei Paesi africani in modo tale che questa gente non prenda una nave, una barca, un gommone per attraversare il Mediterraneo».
L'obiettivo è questo, ma «deve essere chiara una cosa: noi diamo 20 miliardi di euro all'anno all'Ue, se questi signori dopo aver firmato un documento, dopo qualche ora, smentiscono quel documento, vuol dire che forse dobbiamo rivedere quei 20 miliardi, visto e considerato che non appena si ottiene un mezzo risultato questi Paesi subito fanno un passo indietro». Forse, conclude Di Maio, «così saremmo ancora più convincenti, visto e considerato che il tema del veto, e del porre il veto, vedo che preoccupa. Per un'Italia che in questi anni, a quei tavoli, non ha mai neanche parlato di veto». 
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