Di Maio: «Conte premier politico. L'Europa ci critica? Fateci iniziare». Salvini: «Rispetteremo vincoli»

Di Maio: «Conte premier politico»
Di Maio: «Conte premier politico»
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Lunedì 21 Maggio 2018, 10:05 - Ultimo aggiornamento: 22 Maggio, 07:07

Giuseppe Conte è il premier indicato dai leader di M5S e Lega Luigi Di Maio e Matteo Salvini al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «Sarà un premier politico di un governo politico», ha detto il capo del Movimento 5 stelle. Di Maio e Salvini hanno lanciato poi un messaggio rassicurante ai mercati e ai partner europei. «Il governo metterà al centro l'interesse nazionale - ha detto il leader della Lega - rispettando tutto e tutti, rispettando tutte le normative e i vincoli, ma facendo crescere il Paese». «A chi ci critica dall'estero - ha aggiunto Di Maio - dico: fateci partire prima. Poi ci criticate, ma almeno fateci partire». Il riferimento era a Manfred Weber (Ppe) che in mattinata aveva dichiarato: «State giocando con il fuoco perchè l'Italia è pesantemente indebitata», ottenendo la replica piccata dei due leader. Anche sui mercati intanto non si placano le preoccupazioni. Lo spread sfiora quota 190, Borsa giù. Domani Mattarella riceverà alle 11 il presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, e alle 12 del Senato della Repubblica, Maria Elisabetta Alberti Casellati.

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«Giuseppe Conte sarà un premier politico di un governo politico, indicato da due forze politiche, con figure politiche al proprio interno. E soprattutto con il sostegno di due forze politiche votate. No ai cambi di casacca, no a persone che vengono dal gruppo Misto e che entrano in altri gruppi. Non era questo lo spirito che volevamo dare al governo», ha detto Di Maio all'esterno del Quirinale, dove invece il nome non l'aveva fatto. Anche Matteo Salvini subito dopo l'incontro parlando con i giornalisti non ha fatto il nome di Conte. «Noi il nome lo abbiamo fatto. Ora spetta al presidente Mattarella decidere», ha poi precisato Di Maio.

 



​«Il nome che abbiamo fatto al presidente della Repubblica è quello di Giuseppe Conte che oltre ad essere un professionista di altissimo profilo è una persona che viene dalla periferia di questo Paese. È cresciuto a San Govanni Rotondo, si è fatto da solo. Si è battuto non solo per un rigore dal punto di vista legale ma anche dal punto di vista morale. È uno tosto, lo conoscerete se il presidente riterrà di sciogliere la riserva su di lui», ha poi aggiunto Di Maio. «Sono molto orgoglioso di questo nome perché è la sintesi» di M5S e Lega, ha detto ancora Di Maio. Cosa intende dire con la frase "sarà amico del popolo"?, è stato poi chiesto. «Significa che è uno che non vesserà il popolo italiano», ha risposto Di Maio. «Non è stato eletto? Era nella mia squadra, lo hanno votato 11 milioni di italiani», ha insistito.

Salvini. «Abbiamo fatto il nome al Presidente e abbiamo ben chiara la squadra ed il progetto di Paese. Siamo vogliosi di partire per far crescere l'economia del paese», ha detto Salvini, al termine del colloquio con Mattarella dove è stato accompagnato dai capigruppo di Camera e Senato Giancarlo Giorgetti e Gian Marco Centinaio. «Noi leggiamo con interesse e stupore dichiarazioni che arrivano da ministri e commissari che non hanno nulla di cui preoccuparsi: il governo che vogliamo formare vuole far crescere l'Italia e aumentare il lavoro, renderlo più stabile, e riportare le aziende in Italia», ha aggiunto Salvini. Il governo metterà al centro l'interesse nazionale «rispettando tutto e tutti, rispettando tutte le normative e i vincoli, ma facendo crescere il Paese», ha sottolineato ancora il leader della Lega. 

 


«Senza un lavoro stabile non c'è prospettiva, famiglia, figli. Non è possibile che il 20% degli italiani usi psicofarmaci, spesso per mancanza di speranza fiducia, prospettive. Contiamo di lasciare ai nostri figli un Paese migliore, con un maggiore indice di sicurezza», ha continuato il leader della Lega. «Il debito pubblico italiano cinque anni fa era inferiore di trecento miliardi di euro. Nessuno ha niente da temere dalle nostre politiche economiche. Puntiamo a far crescere l'economia italiana per ridurre il debito a fronte di politiche fallimentari», ha detto ancora Di Maio.

«Nel pieno rispetto delle prerogative del presidente della Repubblica aspettiamo sue indicazioni. Non vediamo l'ora di partire», ha proseguito Salvini. «Abbiamo consegnato il nostro destino e quello del Paese a Mattarella. Noi siamo pronti per questa bellissima avventura che si basa su radici solide, non c'è niente di campato per aria, guardiamo avanti». 

«Il programma c'è, la squadra c'è. Si parte», ha poi detto Salvini in diretta Facebook, spiegando che sarà un governo all'insegna «delle cose da fare, mese per mese», il governo «della libertà dai vincoli» per andare «a Bruxelles, Berlino e Parigi e dire signornò, queste cose fanno male all'Italia. Servi, no!», ha sottolineato. «Io sono civile, educato e rispettoso, ma basta: di precarietà di muore, di tagli si muore, di austerità si muore, di immigrati fuori controllo si muore, di vincoli europei si muore», ha continuato Salvini chiedendosi «come è possibile farsi dare minacce e ordini» da chi «ha portato l'Italia al massimo della precarietà, cioè a un debito pubblico che è aumentato di 300 miliardi di euro. Come possono dare consigli agli italiani queste persone? Basta».

Di Maio è arrivato in taxi al Quirinale con la delegazione M5S per incontrare il capo dello Stato. Con il leader pentastellato i capigruppo alla Camera e al Senato Giulia Grillo e Danilo Toninelli e il capo della comunicazione Rocco Casalino. Di Maio ha percorso un breve tratto a piedi prima di entrare al Quirinale ed è stato salutato da alcuni cittadini che lo acclamavano. «Credo che oggi possiamo dire che siamo di fronte a un momento storico. Abbiamo indicato il nome al presidente della Repubblica che può portare avanti il contratto di governo», aveva detto il leader del Movimento 5 stelle dopo l'incontro al Quirinale, sezna fare il nomed el premier scelto con la Lega. «Il nostro, qualora il presidente della Repubblica valuterà il nostro nome, sarà un governo politico che metterà al centro le questioni politiche», ha detto ancora Di Maio. «Siamo pienamente soddisfatti del lavoro nei prossimi giorni speriamo che si possa iniziare questo nuovo percorso per la Repubblica. Sono stati 80 giorni in cui ne è valsa la pena prendere tempo perché finalmente nasce la terza Repubblica», ha aggiunto. 

«Ovviamente il nostro obiettivo era ed è migliorare la qualità della vita degli italiani e in questi 80 giorni abbiamo imposto un metodo: prima si discuteva di temi e poi di nomi», ha affermato ancora il capo politico dei 5 stelle. «Le questioni degli italiani vengono prima di ogni cosa. Sono orgoglioso di aver portato al governo il nostro programma elettorale, ci sono i 5 stelle, ci sono i nostri 20 punti», ha aggiunto.

«A chi ci critica dall'estero dico: fateci partire prima. Poi ci criticate, ma almeno fateci partire», ha detto ancora Di Maio. Con Conte al vertice «cambia l'assetto della squadra di governo», che dovrà essere una squadra «politica», ha poi aggiunto Di Maio, intervenendo durante l'assemblea dei parlamentari M5S. Una «squadra che abbia sensibilità politica e capacità», ha rimarcato il leader grillino.

Meloni resta fuori: proposta tardiva. Tra i vari incontri che si sono seguiti nell'arco della mattinata, Salvini ha parlato anche alla Camera con il leader di FdI, Giorgia Meloni. La Lega sarebbe «felice» di coinvolgere Fratelli d'Italia nel governo con M5S. Nel faccia a faccia con Meloni, secondo quanto apprende l'agenzia Adnkronos da fonti di Fdi, Salvini avrebbe rinnovato con forza la proposta all'ala destra della coalizione che si è presentata unita agli elettori il 4 marzo scorso. Che però avrebbe valutato come «tardiva» l'offerta preferendo rimanere fuori.

 

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