Dalla scuola alle Asl, ecco dove sono i lavoratori a tempo

di Sonia Ricci
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Sabato 18 Febbraio 2017, 07:52
ROMA Oltre centoquaranta mila sono insegnanti e docenti della scuola, dagli asili ai licei. Più di 50 mila lavorano nelle Regioni e nei Comuni e più di 38 mila tra Asl, ospedali e le altre strutture del Servizio sanitario nazionale. Sono alcuni dei numeri che compongono il variegato mondo dei lavoratori a tempo e con contratti flessibili che da anni lavorano nella Pubblica amministrazione. Incrociando i dati del conto annuale della Ragioneria dello Stato e dell'Aran, l'agenzia che rappresenta il Governo nelle negoziazioni con i sindacati, riferiti al 2015, emergono numeri giganteschi: 82 mila lavoratori pubblici hanno un contratto a tempo determinato e altri 37 mila sono collaboratori. Questi numeri sommati alle altre forme di lavoro flessibile - come la somministrazione, la formazione lavoro e gli Lsu - superano quota 300 mila unità sparse per tutte le Pa. Nel dettaglio, tra i precari a tempo la maggior parte si trovano nel comparto della scuola. Sono insegnanti con contratti di un anno o che terminano di lavorare a giugno, con la fine dell'attività didattica. Seguono quelli degli enti territoriali e locali che contano quasi 26 mila a tempo, 3 mila a somministrazione e altri 11 mila tra contrattisti e direttori generali. A questi si devono aggiungere oltre 12 mila Lsu e 10 mila impiegati nelle Regioni a statuto speciale e Province autonome. C'è poi il grande comparto della sanità: i contratti a scadenza e part-time sono oltre 30 mila, a cui si aggiungono i 6 mila a somministrazione. Anche gli Enti di ricerca contano diversi precari (quasi 4 mila). Un esempio emblematico è quello dei ricercatori dell'Istat, per i quali la soluzione è arrivata pochi giorni fa con il decreto Milleproroghe. I sindacati premono affinché sia data una risposta celere a questa enorme mole di precari. Anche l'Europa ha da tempo acceso i riflettori sulla questione.