Rispondendo poi a una domanda sulle possibili conseguenze della vicenda sui rapporti economici tra Italia ed Egitto, Alfano ha ribadito che, anche da questo punto di vista, «è importante far affiorare la verità nei tempi più brevi possibili».
L' omicidio di Giulio Regeni è stato «un pugno allo stomaco», di una «violenza inaccettabile» e dovrebbe essere ora «interesse di al Sisi collaborare». «Il respiro non mi è ancora pienamente tornato», ha detto Alfano. «Abbiamo dovuto vedere dagli esiti dell'autopsia - ha aggiunto il ministro dell'interno - qualcosa di inumano, animalesco, di una violenza inaccettabile.
Io sono convinto che sia nell'interesse di al Sisi collaborare. Abbiamo già mandato i nostri in Egitto da tre giorni, da ieri lavorano con la squadra operativa mista, con la polizia locale. Nessuno potrà riportare alla vita Giulio ma riportare a galla la verità potrà forse risparmiare altre vite».