Francia, Le Pen riconosce la sconfitta: «Siamo l'opposizione già da stasera». Il Front National cambierà nome

Francia, Le Pen riconosce la sconfitta: «Siamo l'opposizione già da stasera». Il Front National cambierà nome
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Domenica 7 Maggio 2017, 20:21 - Ultimo aggiornamento: 21:26
«I francesi hanno scelto la continuità» con il passato. È racchiusa in questa frase la delusione di Marine Le Pen quando, poco dopo le 20, prende la parola nella sala dello Chalet du Lac, nel verde del Bois de Vincennes, a est di Parigi, circondato da un imponente dispositivo di sicurezza. La leader del Front National, giacca scura e camicia rossa, sale sul palco in un'atmosfera cupa, con i militanti che tuttavia sventolano bandiere e cantano la Marsigliese, ringraziandola a gran voce. E lei non li delude: quel 34% e quegli 11 milioni di voti «per noi sono un risultato storico», un risultato che «pone il fronte patriottico come prima forza d'opposizione», assicura guardando già alle elezioni legislative di giugno. Ma adesso il Front National dovrà cambiare.

Le Pen annuncia di voler «proporre una trasformazione profonda del movimento: una nuova forza politica è più che mai necessaria per il futuro del nostro Paese». Il partito fondato 45 anni fa dal padre, Jean-Marie, ormai in rotta con la figlia, dovrà cambiare anche nome, fa sapere poco dopo in tv il numero due, Florian Philippot. L'ormai ex candidata frontista riferisce inoltre di aver già telefonato al nuovo presidente della Repubblica per congratularsi e per fargli «gli auguri per le immense sfide che si troverà di fronte», non rinunciando alla distinzione tra «veri patrioti e mondialisti». L'atmosfera di festa, che aveva invaso la sua roccaforte di Hénin-Beaumont, nel nord della Francia, appena due settimane fa, sembra un lontano ricordo. Già nel pomeriggio i suoi sostenitori, i compagni di partito, la mamma Huguette, sono arrivati allo Chalet alla spicciolata, senza un commento. Solo il vicesegretario del Fn, Jean-Lin Lacapelle, aveva lanciato un «faremo festa, staremo a vedere!», passando spedito tre due ali di microfoni e giornalisti.

Fuori dall'ingresso infatti erano molti i media che attendevano di poter entrare nella sala stampa, rimasta off limits per almeno una ventina di testate francesi e internazionali: tra queste la britannica Sky news, la giapponese Fiji Tv, il Washington Post, il Los Angeles Times, Politico, Charlie Hebdo, il sito di informazione francese Mediapart e l'Ansa.
L'ufficio stampa del Fn ha spiegato che il locale poteva ospitare solo 300 giornalisti, a fronte di 600 richieste. Ma secondo Mediapart, il partito ha operato una vera e propria «selezione» tra i media graditi e quelli no. E mentre la fila di inviati 'esclusì si allungava di ora in ora, altre testate - tra cui Le Monde, Libération e la tv belga Rtbf - hanno deciso di boicottare l'evento. Accreditati o meno, alle 22 tutti fuori. Il partito aveva annunciato che la serata sarebbe continuata in forma privata.
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