Usa, aumentano i casi di overdose da oppioidi. Il consigliere dell'Ohio: «Lasciamoli morire»

Usa, aumentano i casi di overdose da oppioidi. Il consigliere dell'Ohio: «Lasciamoli morire»
di Anna Guaita
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Giovedì 29 Giugno 2017, 20:16 - Ultimo aggiornamento: 30 Giugno, 20:32

NEW YORK – Lasciamoli morire. Questa è la soluzione che un legislatore dell’Ohio propone davanti alla continua crescita delle overdosi da oppioidi.

Dan Picard, consigliere comunale della cittadina di Middletown, propone di adottare per i casi di overdose la stessa tattica utilizzata per i criminali: “three strikes and you are out”. Come i criminali vengono condannati all’ergastolo quando si macchiano di un terzo crimine, i tossicodipendenti che vanno in overdose per la terza volta dovrebbero perdere il diritto al soccorso di un’ambulanza e alla somministrazione di farmaci salvavita.

Picard sa che la sua proposta è provocatoria, e sostiene che si tratta di “un grido di frustrazione” davanti a un'epidemia che sembra inarrestabile. Il diffondersi a macchia d’olio dell'abuso di farmaci oppioidi è infatti diventato un fenomeno nazionale. I casi di overdose interessano tutta la popolazione, bianchi e neri, giovani e anziani, ricchi e poveri. I decessi sono stati 33 mila nel 2015, su un totale di 53 mila morti per abuso di droghe, ma quasi altrettante vite sono state salvate grazie alla pronta somministrazionne del Naloxone, un farmaco antagonista degli oppioidi, di cui tutte le ambulanze e i presidi medici sono forniti.

L’epidemia degli oppioidi è andata dilagando pian pianino negli Usa negli ultimi venti anni, in parte generata da buone intenzioni. Circa 20 anni fa, la comunità medica decise che era necessario alleggerire le sofferenze fisiche di tanti malati, e favorì il ricorso a farmaci antidolorifici più potenti. Il guaio è che gli oppioidi creano dipendenza, e la loro somministrazione deve essere attentamente seguita dal medico curante, e la loro interruzione deve essere effettuata progressivamente per evitare drammatiche sindromi da astinenza. In migliaia e migliaia di casi non è andata così. Medici distratti o compiacenti hanno continuato a prescriverli senza effettuare controlli. Pazienti oramai involontariamente dipendenti, o furbi o addirittura in combutta con spacciatori, hanno continuato a chiederli. Una pasticca di questi farmaci viene venduta per strada a venti dollari, e ci sono stati casi di anziani che hanno rimpinguato le loro magre pensioni vendendo i flaconi dei loro medicinali a piccoli spacciatori di quartiere.

Morale della favola: i farmaci che dovevano migliorare la qualità della vita, in molti casi non solo l’hanno peggiorata, ma l’hanno stroncata. Non sempre e non ovunque ci sono ambulanze che arrivano in pochi minuti con la siringa del Naloxone pronta. E in luoghi come Middletown, una cittadina di appena 50 mila abitanti, il costo di queste emergenze va alle stelle: “Ogni volta che l’ambulanza deve correre a soccorrere un caso di overdose – spiega Picard – la nostra cittadina spende oltre 1100 dollari, quest’anno stiamo spendendo due milioni di dollari in casi di overdose, l’anno prossimo saranno 4 e quello seguente 6. Non ce lo possiamo più permettere. Chi usa questi farmaci al punto di andare in overdose ovviamente non rispetta la propria vita”.

Picard propone di creare una lista di nomi di pazienti: chi chiama l’ambulanza la prima volta dovrà pagare un multa, chi la chiama una seconda volta dovrà prestare servizi di volontariato negli uffici del comune, e  chi la chiama una terza volta si sentirà rispondere che per lui il servizio salvavita non arriverà più.

 
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