Bali, ex calciatore ucciso da un fulmine mentre fa surf: in Italia aveva giocato nel Perugia

Bali, ex calciatore ucciso da un fulmine mentre fa surf: in Italia aveva giocato nel Perugia
di Federica Macagnone
2 Minuti di Lettura
Lunedì 6 Novembre 2017, 14:32 - Ultimo aggiornamento: 7 Novembre, 15:09

Il cielo che si incupisce e la pioggia battente. Poi quel fulmine che squarcia le nuvole e lo colpisce in pieno. È morto mentre era in vacanza a Bali il calciatore belga Denis Andrè Dasoul, 34 anni, ex del Perugia e del Foggia, ucciso da una saetta mentre faceva surf, la passione alla quale si era dedicato dopo aver lasciato i campi da gioco.

Secondo la stampa locale, domenica Dasoul era sulla spiaggia di Canggu, a nord di Kuta, per prendere una lezione di surf quando il cielo si è annuvolato e si è scatenata una tempesta. L'istruttore ha sospeso la lezione ai primi accenni di pioggia: non è chiaro se l'ex calciatore avesse comunque deciso di rimanere in acqua o si stesse affrettando a guadagnare la costa quando è stato colpito da una saetta alle 14.15.
Dasoul è rimasto in mare ed è stato recuperato da alcuni residenti e turisti che hanno assistito alla scena e hanno chiamato immediatamente l'ambulanza. Secondo i testimoni era in stato di incoscienza e presentava bruciature sul corpo: per lui non c'è stato nulla da fare. 

 


Dasoul era nato il 20 luglio 1983 e, nella sua carriera calcistica, aveva giocato diverse volte in Italia. Nel 2001 era approdato al Perugia dallo Standard Lieg: non riuscì ad esordire in serie A e, a fine stagione, tornò a in Belgio al Genk. Successivamente giocò con la squadra austriaca del Sw Bregenz prima di rientrare in Belgio. Tornò in Italia nel 2005 dopo essere stato ingaggiato dal Foggia dove giocò per un anno, per poi passare all'Union Saint-Gilloise, in Belgio. Nel 2007 tornò a giocare nuovamente in Italia in serie D, indossando le maglie di Este, Bolzano, Jesolo e Torres. Dopo aver lasciato il calcio si era dedicato al surf: amava cavalcare le onde ed è stato in mare che ha trovato la morte. 



 

© RIPRODUZIONE RISERVATA