Strage di Viareggio, il governo su Moretti: «Non deve dimettersi»

di Andrea Bassi
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Mercoledì 1 Febbraio 2017, 08:18
ROMA Mauro Moretti, il ferroviere nominato dal governo Renzi alla guida di Leonardo-Finmeccanica, resiste. Non si dimetterà dal vertice della società aero-spaziale. Da Palazzo Chigi e Tesoro non sarebbe arrivata nessuna richiesta di fare un passo indietro. Trattandosi di una sentenza di primo grado, dunque non definitiva, l'atteggiamento sarebbe al momento «garantista». Ieri sera un consiglio di amministrazione straordinario di Leonardo, ha confermato la fiducia a Moretti. E lo ha fatto sulla base di alcuni pareri «pro veritate» redatti dai principali studi legali nazionali e internazionali richiesti dallo stesso board. Nessuna norma di legge o regolamento, secondo quanto emerso dalla sentenza, comporterebbe l'obbligo di lasciare la carica di amministratore delegato della società, anche considerando che il manager è stato condannato per reati «colposi» (incendio colposo, disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo, lesioni personali colpose).

LE CONCLUSIONI
Non richiede le dimissioni l'articolo 2382 del codice civile, quello che stabilisce che chi è stato condannato ad una pena che importa l'interdizione, anche temporanea, dai pubblici uffici o l'incapacità ad esercitare uffici direttivi, debba lasciare l'incarico. Non le richiede nemmeno l'articolo 2387 dello stesso Codice, quello sui requisiti di onorabilità. Così come non lo richiedono nemmeno le norme del Testo unico della finanza e neppure la direttiva del ministero dell'Economia perché, pur prevedendo la decadenza in caso di pronunce non definitive, non include tra i reati quello per il quale Moretti è stato condannato. Siccome Leonardo è una multinazionale, il consiglio di amministrazione ha chiesto di verificare agli stessi studi legali, se la condanna potesse avere conseguenze in altri Paesi. Nelle giurisdizioni di maggior interesse è stato confermato che la pronuncia di condanna emessa nei confronti di Moretti per i suddetti delitti colposi non integra alcuna causa di esclusione dalle gare indette da enti pubblici o agenzie governative e pertanto non comporta, di per sé, limitazioni per la società alla capacità di partecipare a dette gare. L'altro aspetto è che i legali di Moretti si preparano a presentare l'appello. E hanno qualche ragionevole speranza di poter ribaltare la sentenza di ieri. Anche perché, il manager pubblico è stato assolto come amministratore delegato di Ferrovie e condannato invece come amministratore delegato di Rfi, la società che gestisce la rete dei treni, la cui guida Moretti aveva lasciato tre anni prima dell'incidente di Viareggio. Secondo la sentenza la colpa dell'ex amministratore delegato delle Ferrovie, sarebbe stata quella di non aver investito abbastanza risorse per mettere in sicurezza la rete ferroviaria e anche questo avrebbe contribuito, tre anni dopo, all'incidente di Viareggio.

LA POSIZIONE
Qualche dubbio sull'opportunità delle dimissioni di Moretti, lo ha espresso anche il presidente dell'Authority anticorruzione Raffaele Cantone. «Non so se Moretti si debba dimettere», ha detto, «bisogna vedere che tipo di responsabilità la sentenza individuerà, si tratta di un reato colposo. C'è sicuramente un tema di sensibilità, la nomina è in scadenza, sarà la politica a dover fare questa scelta». Ed in effetti l'incarico di amministratore delegato di Leonardo-Finmeccanica, scadrà con la prossima assemblea di bilancio del gruppo pubblico insieme a quelle delle altre principali società controllate dallo Stato, come Eni, Enel e Poste. Ieri, intanto, il titolo di Leonardo ha perso il 2,3%.