Radar spenti, nel Mediterraneo: natanti invisibili anche agli scafisti

Radar spenti, nel Mediterraneo: natanti invisibili anche agli scafisti
di Valentino Di Giacomo
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Lunedì 14 Agosto 2017, 09:03 - Ultimo aggiornamento: 17:51

Si chiama «Vesselfinder» ed è un’applicazione che consente di individuare le imbarcazioni presenti in mare in ogni parte del mondo attraverso smartphone e pc purché i transponder delle navi siano accesi. Un software che negli ultimi mesi è stato molto utile anche agli scafisti che dalla Libia provano a traghettare i migranti verso le coste italiane. Al di là dei contatti diretti ipotizzati e documentati dalle procure italiane tra i trafficanti e le organizzazioni umanitarie, l’applicazione consente infatti a chi parte dalla Libia di vedere in tempo reale il posizionamento delle navi che prestano i soccorsi. Uno strumento utilissimo per gli scafisti che negli ultimi mesi permettevano agli stessi migranti di condurre il gommone indicandogli la rotta giusta per evitare di poter essere rintracciati e arrestati dalle autorità locali e internazionali. È sempre accaduto così, ma ieri invece – almeno sui radar dell’applicazione i tracciati dell’unica nave presente a largo della Libia sono risultati invisibili per ore. Si tratta della nave Aquarius che dalle ore 22 della notte di sabato fino alle 11 di ieri mattina non era individuabile sulla mappa. Un vuoto che poi è perdurato dalle 11 fino alle 17 quando il segnale è tornato visibile per poi scomparire nuovamente. Secondo l’ufficio stampa delle capitanerie di porto italiane – contattato da Il Mattino - risultava «tutto regolare», ma hanno preferito non dare ulteriori spiegazioni. E risposte non sono arrivate nemmeno dai responsabili della Sos Mediterranee che noleggia l’Aquarius per effettuare i salvataggi e su cui presta servizio anche il personale di Medici senza Frontiere, una delle organizzazioni che ha deciso di non firmare il codice di condotta proposto dal Viminale. 

Ma la nave di Sos Mediterranee non era l’unica a non risultare visibile sui monitor, anche l’imbarcazione di Defend Europe, l’associazione di estrema destra che da qualche settimana ha intenzione di pattugliare i confini delle coste libiche per sorvegliare l’attività delle navi delle Ong, non era rintracciabile. La «nave nera» C-Star ieri aveva – secondo i segnali dell’app Vesselfinder – i transponder spenti fino alle 11 di ieri mattina, ultimo segnale presente sulla mappa. L’Aquarius ieri è stata avvicinata proprio dagli attivisti della C Star come hanno annunciato ieri su Twitter gli stessi attivisti di Defend Europe. Dai tracciati radar era possibile vedere le due navi molto vicine, in acque internazionali, a Est di Tripoli non troppo lontane dalle coste di Misurata. Poi l’Aquarius si è riportata verso Tripoli nel pomeriggio, sempre in acque internazionali, nei pressi di Sabratah e Ez Zauia. Della C-Star, almeno sui radar, si sono invece perse le tracce a partire dalle 11,37 di ieri mattina.

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