Perugia, a 14 anni va a una festa: ragazzino picchiato dal branco

Perugia, a 14 anni va a una festa: ragazzino picchiato dal branco
di Egle Priolo
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Sabato 13 Agosto 2022, 06:50 - Ultimo aggiornamento: 07:02

Esce per andare a una festa con gli amici e finisce invece la serata in ospedale. È l'incipit di una nuova violenta puntata di malamovida in città. Vittima, questa volta, un ragazzino di 14 anni. Ragazzino che nella notte tra giovedì e venerdì è stato portato dai suoi genitori al pronto soccorso dell'ospedale Santa Maria della Misericordia per farsi visitare dal personale medico sanitario dopo essere stato aggredito, come riportato nel referto e in base alla sua denuncia, da un gruppo di persone a lui sconosciute. Insomma, pestato dal branco. Secondo quanto si apprende, il quattordicenne è residente nella zona tra Ponte Felcino e Villa Pitignano e nella serata di giovedì era uscito con gli amici per passare qualche ora di svago e divertimento in una delle feste estive in programma poco lontano da casa. Sempre stando ai racconti notturni, il ragazzino sarebbe stato invece improvvisamente circondato e preso a calci e pugni da un gruppo di persone, presumibilmente coetanee, che si sono scaraventate su di lui per motivi ancora da accertare fino in fondo. Il quattordicenne, dopo le visite e gli accertamenti di rito svolti al pronto soccorso, avrebbe riportato contusioni al volto e anche ferite a un fianco, dovuto – sempre stando a quanto è stato possibile apprendere – a una ginocchiata particolarmente violenta. Inizialmente i medici dell'ospedale di Perugia avevano consigliato un ricovero nel reparto di Pediatria, per valutare al meglio la sua situazione e le sue condizioni generali. Ma in seguito, anche di intesa con i genitori, si è preferito invece rimandarlo a casa. Del resto, fortunatamente si parla di una prognosi non particolarmente grave e quindi è stata privilegiata la tranquillità psicofisica del ragazzo, comprensibilmente scosso per quegli interminabili attimi di follia che lo hanno visto sfortunato protagonista.

LE INDAGINI

Trattandosi di un minore aggredito e malmenato, sono inevitabilmente partiti accertamenti anche da parte delle forze dell'ordine.

In particolare, in questo momento si stanno occupando del caso i carabinieri della stazione di Ponte San Giovanni che, d'intesa con la procura, sono al lavoro per ricostruire tutto l'accaduto, dai contorni ancora oscuri. Inquietante, se fosse confermata, la versione fornita dal ragazzino al momento dell'ingresso in ospedale, secondo cui l'aggressione sarebbe stata opera di persone a lui in alcun modo conosciute e pare senza alcuna motivazione particolare. Insomma, botte e violenza per futili motivi esplose all'improvviso in un momento di festa ai danni di un ragazzino inerme. E decisamente, quanto meno, in inferiorità numerica. Con l'eccesso di alcol che, come purtroppo spesso accade, potrebbe aver fatto da detonatore all'esplosione dell'ennesima follia di stagione. I CASI Sono infatti ormai almeno una trentina dall'inizio della primavera i ragazzi, giovani e giovanissimi, finiti in ospedale in seguito di episodi di movida selvaggia. Tra botte, violenza, e liti esplose non si sa mai bene perché. Ogni fine settimana, infatti, il pronto soccorso dell'ospedale perugino conta in media almeno quattro o cinque casi di aggressioni, per lo più riferite al mondo giovanile e avvenute nei luoghi di maggior aggregazione in città. Un bilancio che preoccupa, che desta allarme e che probabilmente andrebbe meglio analizzato, anche (ma non solo) nelle famiglie. Per evitare situazioni di rischio e per evitare che qualche ora di festa si tramuti in giorni di convalescenza, come accaduto all'ultimo protagonista della malamovida a Perugia.

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