Spostamenti Natale, posti di blocco in autostrade e stazioni. Nei negozi controlli con i vigilantes

Spostamenti Natale, posti di blocco in autostrade e stazioni. Nei negozi controlli con i vigilantes
Spostamenti Natale, posti di blocco in autostrade e stazioni. Nei negozi controlli con i vigilantes
di Valentina Errante e Cristiana Mangani
4 Minuti di Lettura
Martedì 1 Dicembre 2020, 00:25 - Ultimo aggiornamento: 07:30

Le immagini di Milano e Torino piene di gente per strada, nonostante fossero appena uscite dalla zona rossa, hanno lanciato un allarme forte. Così come Roma, con l’apertura di un centro commerciale nel giorno del black friday in piena epidemia e le lunghe file, che hanno fatto gridare al pericolo gli esperti. Il Viminale si prepara a fronteggiare uno dei mesi più difficili con questa epidemia. Un periodo molto più complicato di luglio e agosto, quando il Covid sembrava quasi sparito. Ora si parte da ventimila e più positivi al giorno e un numero di morti elevatissimo. Per questo si sta pensando a come inasprire le regole e i controlli.   

La circolare che Bruno Frattasi, capo di gabinetto della ministra Luciana Lamorgese, si appresta a inviare ai prefetti, sarà puntata soprattutto su due aspetti: maggior rigore per gli spostamenti e nelle vie dello shopping.

Ma se le forze dell’ordine potranno schierare un elevato numero di agenti nelle stazioni, negli aeroporti e sulle autostrade - dove verranno effettuati pattuglioni e posti di blocco - meno facile sarà monitorare gli accessi alle strade dei negozi.  

Tante le ipotesi al vaglio: dagli esercizi commerciali aperti a rotazione e più a lungo, a una sorta di check point con tanto di transenne e di contapersone, come era già stato sperimentato nel periodo del terrorismo. Difficilmente, però, si potrà contenere il flusso di questi giorni, visto che i negozi continueranno a rimanere aperti e con questi la voglia di comprare i regali per Natale. E allora, chi si occupa di sicurezza ha predisposto di incontrare le associazioni di categoria (Confcommercio, Confesercenti e altri), per sollecitare anche i negozianti affinché tengano alto il livello di attenzione. A esempio, assoldando dei vigilantes per far gestire le file e gli assembramenti esterni. 

Una soluzione che è già stata presa a Torino dal governatore Cirio, dopo il weekend di follia per le strade del capoluogo piemontese. «Ho fatto un’ordinanza precisa per disciplinare i centri commerciali, per la rilevazione della febbre e lo scaglionamento degli ingressi», ha spiegato Cirio. Al termine del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza che si è tenuto ieri, sono state stabilite «nuove misure», tra le quali la possibilità di fare ricorso alla vigilanza privata. Previsti anche controlli a campione nei punti di accesso a Torino per verificare il rispetto delle limitazioni alla mobilità, che in zona arancione prevedono la possibilità di spostarsi solo all’interno del proprio Comune. 

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Nella circolare del Viminale che sarà inviata a breve verranno date indicazioni anche per i controlli da disporre nelle stazioni e nei punti nevralgici di entrata e uscita dalle città. E un ulteriore nuovo piano verrà predisposto dal 18 dicembre fino al 10 gennaio, date in cui dovrebbe scattare la stretta sugli spostamenti anche tra regioni gialle. 

Non c’è alcun modo, invece, per evitare gli assembramenti nelle case private. Con la speranza che l’invito alla prudenza, al senso di responsabilità a vantaggio della sicurezza propria e altrui venga raccolto anche per la notte di San Silvestro. Il mantenimento del coprifuoco dovrebbe dissuadere, ma il rischio è che le feste vengano organizzate comunque e, com’è tradizione, si protraggano fino al mattino, in modo da aggirare i divieti. Il numero ristretto di persone per gli eventi negli appartamenti o nelle ville dovrebbe ritornare nel decreto della presidenza del Consiglio dei ministri, ma sarà sempre una raccomandazione. E l’intervento delle forze dell’ordine sarà possibile solo in caso di disturbo della quiete pubblica. 

 

Sabato sera nel centro di Napoli la polizia ha interrotto una festa privata in un salone adattato a “discoteca”: si ballava, anche senza mascherina, e sono scattate le sanzioni. Domenica scorsa un bar romano aveva organizzato persino un “Covid festival” con tanto di buffet e locandine nel quartiere: il locale è stato chiuso e il titolare multato. A Capodanno si teme dunque che il mondo dei party clandestini - organizzati con tam tam via whatsapp - possa pianificare feste segrete e illegali calpestando prudenza e decreti.
 

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