Inps e Pa, si entra solo con lo Spid (ma l'85% degli over 65 non ce l'ha)

Inps e Pa, si entra solo con lo Spid (ma l'85% degli over 65 non ce l'ha)
Inps e Pa, si entra solo con lo Spid (ma l'85% degli over 65 non ce l'ha)
di Francesco Bisozzi
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Lunedì 27 Settembre 2021, 22:18 - Ultimo aggiornamento: 29 Settembre, 07:11

Addio vecchi pin, username e password. Dal primo ottobre per accedere ai servizi della Pubblica amministrazione i cittadini dovranno essere in possesso di Spid, Cie o Cns. Chiuderanno la porta alle vecchie credenziali di accesso l’Inps, l’Agenzia delle Entrate, i ministeri, le regioni, i comuni e le altre amministrazioni pubbliche. Ma per i più anziani rischia di essere uno shock. Il Sistema pubblico di identità digitale è stato erogato a 24,3 milioni di cittadini, però solo il 10-15 per cento circa degli over 65 vi avrebbe aderito. Oltre 22 milioni di italiani hanno invece la Carta di identità elettronica. Insomma, chi vorrà vedere online la propria pensione o consultare digitalmente il sua cassetto fiscale, giusto per citare un paio di servizi interessati dalla svolta in arrivo, dovrà per forza mettersi in regola e dotarsi di uno degli strumenti di accesso consentiti, o al limite ricorrere alla figura del “delegato Spid”, una soluzione pensata per tutelare i soggetti anziani o fragili che più hanno difficoltà a utilizzare i servizi elettronici. La rivoluzione delle credenziali, come detto, riguarda i privati cittadini. Professionisti e imprese viaggiano su un binario diverso: nel loro caso è necessario un decreto del ministero dell’Innovazione tecnologica affinché cali il sipario sulle loro username e password attuali.

Le tappe - Il passaggio alle nuove chiavi di accesso digitali tuttavia è iniziato già da tempo. L’Inps, per esempio, si è convertita allo Spid un anno fa, ma ha comunque tenuto aperta fino a oggi la modalità di accesso con il vecchio Pin per gli utenti che già ne avevano uno. Per quanto riguarda la delega dell’identità digitale per accedere ai servizi online, proprio l’Inps ha chiarito che sarà lo strumento attraverso il quale i tutori, i curatori, gli amministratori di sostegno e gli esercenti la potestà genitoriale potranno esercitare i diritti dei soggetti che rappresentano e dei minori. Ogni persona potrà designare un solo delegato, indicando se lo desidera il termine di validità della delega. Ogni delegato potrà essere designato tale da non oltre cinque persone (il limite delle cinque deleghe però non si applica ai tutori, ai curatori e agli amministratori di sostegno). Infine, il delegato accederà ai servizi dell’Inps per conto del delegante con il proprio Spid. Tra i siti della Pa più frequentati, oltre a quello dell’Inps, figura anche il portale dell’Agenzia delle Entrate, che nei primi 8 mesi dell’anno ha registrato circa 45 milioni di accessi al cassetto fiscale, a cui vanno sommati i 4 milioni di accessi all’area riservata di Agenzia delle Entrate-Riscossione. Anche per gli utenti delle piattaforme del fisco il passaggio definitivo allo Spid potrebbe comportare delle criticità. Il Sistema pubblico di identità digitale negli ultimi mesi ha visto crescere esponenzialmente il numero di utenti registrati. A gennaio le identità digitali erogate erano 16 milioni, prima della pandemia superavano di poco quota 5 milioni.

Per entrare in possesso dello Spid basta un documento italiano in corso di validità, la tessera sanitaria, un indirizzo di posta elettronica e un numero di cellulare. Dopodiché bisogna scegliere il gestore di identità digitale cui affidarsi e farsi riconoscere: di persona, via webcam, con Cie e Carta nazionale dei servizi, o sfruttando la nuova modalità audio-video che consente di fare a meno di un operatore esterno.

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