Il reato contestato era quello di omicidio volontario, riconosciuto dalla corte. Secondo la ricostruzione della Squadra mobile della Questura e della Procura, Poliseno pretendeva dalla dottoressa il rilascio di un certificato che gli permettesse di ricevere una pensione, un documento che non poteva avere.
Per questo aggredì la donna nell'ambulatorio, durante la visita. La colpì alle spalle e poi continuò ad infierire nonostante le urla disperate della vittima. Quando la polizia giunse sul luogo del delitto era ancora li. Proprio per la brutale dinamica dell'assassinio, l'accusa gli ha contestato l'aggravante della crudeltà. Confermato anche il risarcimento per i familiari della psichiatra che si sono costituiti parte civile.