Zona gialla, l'allarme dei governatori: «Nuovi criteri o si richiude»

Zona gialla, l'allarme dei governatori: «Nuovi criteri o si richiude»
Zona gialla, l'allarme dei governatori: «Nuovi criteri o si richiude»
di Mauro Evangelisti
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Mercoledì 14 Luglio 2021, 00:13 - Ultimo aggiornamento: 18:09

Il governo apre a una trattativa per la modifica dei parametri che determinano i colori delle Regioni, anche se il ministro della Salute, Roberto Speranza, frena poiché comunque le limitazioni previste in fascia gialla non rappresentano un grande sacrificio.

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Nell’ultimo report dell’Istituto superiore di Sanità (diffuso venerdì scorso) c’erano quattro regioni con più di 15 casi ogni 100mila abitanti su base settimanale, dunque più vicine a superare, nel giro di un mese, il fatidico traguardo di 50 che comporta il passaggio in fascia gialla, con una serie di limitazioni: Abruzzo, Sicilia, Marche e Campania.

Negli ultimi giorni, però, altre due regioni si sono avvicinate a questo traguardo parziale di 15 casi e sono la Sardegna (21) e Veneto (19), mentre la Sicilia è già a 25. Le Marche hanno avuto una lieve flessione. Tra le grandi Regioni il Lazio nell’ultimo report era a 10,3 ma negli ultimi giorni ha avuto un rialzo. In sintesi: agosto potrebbe portarci nuove restrizioni, in varie parti di Italia, se non saranno cambiati i parametri. Manuela Lanzarini, assessore alla Sanità del Veneto, spiega: «Noi abbiamo deciso di fare una politica molto aggressiva di ricerca del virus con un numero molto elevato di tamponi. Meglio registrare più casi oggi, arginando però subito la circolazione».

CRESCITA
Ieri il Veneto ha segnato 254 nuovi casi su un totale di 1.534 in Italia, il numero più alto di tutte le Regioni, sia pure con 26.017 test (solo la Lombardia ne ha eseguiti di più). Assessore, sa che così presto sarete in fascia gialla? «Noi pensiamo che i parametri attuali vadano modificati, c’è una commissione già al lavoro nell’ambito della conferenza delle Regioni e il lavoro è già in fase avanzata». Il governatore della Lombardia, Attilio Fonana, ha detto che la revisione dei parametri «è all’ordine del giorno di una riunione a un tavolo tra regioni, Istituto Superiore della Sanità e ministero».

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E ripete anche il governatore della Liguria, Giovanni Toti: «Chiederemo al Governo di cambiare i parametri per calcolare la circolazione del Coronavirus nel nostro Paese. Alla luce della nuova situazione che si è venuta a creare e considerato che gran parte della popolazione sta aderendo alla campagna vaccinale non ha più senso calcolare l’Rt in base ai contagi ma dovremmo attenerci ai dati della pressione ospedaliera, quindi calcolare i parametri di rischio in base ad un Rt ospedaliero». Marco Marsilio (Abruzzo) taglia corto: «L’ho già detto i parametri vanno rivisti». Francesco Acquaroli, presidente delle Marche, dice invece: «Nessun allarmismo, siamo lontani dalla fascia gialla». A favore della modifica dei parametri si erano schierate anche regioni di centrosinistra, a partire dagli assessori alla Salute Alessio D’Amato (Lazio) e Pier Luigi Lopalco (Puglia) e Raffaele Donini (Emilia-Romagna, che è anche a capo della commissione salute in seno alla Conferenza Stato-Regioni).

ESTATE
Tutti più o meno dicono: chiudere perché i casi aumentano quando gli ospedali non sono in sofferenza, sarebbe sbagliato, ciò che serve oggi è accelerare sulle vaccinazioni e convincere anche gli indecisi. Una delle Regioni che ha visto un incremento dell’incidenza è la Sardegna. Spiega l’assessore alla Sanità, Mario Nieddu: «Non ha senso applicare ancora i vecchi parametri sui colori. Noi oggi dobbiamo guardare all’impatto sulle strutture sanitarie, facendo riferimento all’Rt ospedaliero perché le vaccinazioni hanno modificato lo scenario. Per noi in Sardegna c’è un problema ulteriore: in estate se si deve calcolare l’incidenza sul numero di abitanti non si può prendere come riferimento il dato ufficiale di 1,6 milioni, perché con le ferie c’è un incremento di almeno 1 milione di persone. Diciamo le cose come stanno: in luglio e agosto vi sono Regioni come la Sardegna che si riempiono, altre come la Lombardia che si svuotano». Anche dalla Lombardia, la Regione che dopo il Veneto ieri ha registrato più casi positivi ma che comunque è ancora distante dal famoso limite di 50 casi ogni centomila abitanti su base settimanale, il governatore Attilio Fontana ribadisce la necessità di rivedere il sistema: «Penso che sia necessario procedere ad una rivalutazione dei parametri dell’indice Rt. Anche di fronte all’aumento degli indici di contagio, c’è una riduzione o un non aumento dell’ospedalizzazione, sia nei reparti ordinari che in quelli di terapia intensiva».

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