La situazione della Sicilia, sul fronte della corsa dei contagi, è perfino più grave di quello che sembra. E ci sono alcuni numeri a spiegarlo: ieri l’Italia ha visto crescere ancora il dato dei decessi per Covid, 69, ma di questi il 36 per cento, 25, sono stati registrati in una sola Regione. La Sicilia, appunto. Che ha comunicato che gran parte sono frutto di mancate notifiche dei giorni precedenti, ma resta il drammatico incremento su base settimanale delle vittime per Covid nell’isola. Non solo: in due giorni, tra il 16 e il 18 agosto, in Italia il numero dei posti letto occupati da pazienti Covid è salito di 263 unità, ma di questi un quinto, 47, sono tutti in una Regione. Sì, la Sicilia.
Al Ministero della Salute invitano a essere prudenti nel dare per scontato il passaggio in fascia gialla già nel report della cabina di regia di domani, perché comunque i dati arrivano sempre in ritardo, ma è quasi secondario.
In sintesi: in Sicilia c’è chi ha accusato la Regione di avere reso più snelli i criteri per dimettere i pazienti e, parallelamente, aumentato i posti letto figurativi, proprio per evitare di finire in fascia gialla se non arancione. L’assessore alla Sanità siciliano, Ruggero Razza, dice che non è vero: «Non stiamo svuotando gli ospedali, stiamo applicando i criteri di Agenas per le cure domiciliari. I nuovi posti attivati, invece, non servono a evitare l’ingresso nel giallo, ma solo a essere pronti se aumentano i pazienti».
Il ritardo
La Sicilia, regione con la percentuale più bassa di vaccinati, si ritrova con le terapie intensive che si stanno riempendo con pazienti - 9 volte su 10 - che non sono stati immunizzati. Visto che la vaccinazione continua ad andare a rilento («C’è un concorso di colpe, da una parte la cattiva organizzazione, dall’altra la scarsa responsabilità dei cittadini», osserva il presidente dell’Ordine dei medici di Palermo), la situazione non può che peggiorare. Il professor Giovanni Sebastiani, ricercatore del Cnr, sottolinea anche che le regioni a rischio giallo sono agli ultimi posti per percentuale di vaccinati. Secondo l’assessore Razza, però, il passaggio in arancione a settembre sarà evitato perché presto ci sarà un calo del numero dei positivi: «Pagheremo ancora per un po’ gli eccessi del periodo di Ferragosto, ma poi comincerà la discesa». Resta in bilico la situazione della Sardegna, che ieri ha segnato un incremento importante di positivi - 429 - però, almeno per questa settimana, il passaggio in giallo dovrebbe essere evitato. Da tenere sotto osservazione la Calabria: la percentuale di riempimento delle terapie intensive è salita al 7 per cento, in area medica al 14, con questi numeri il giallo arriverà a settembre.