Zona arancione e zona gialla, ecco gli spostamenti regionali consentiti e quelli vietati

Zona arancione e zona gialla, ecco gli spostamenti regionali consentiti e quelli vietati
Zona arancione e zona gialla, ecco gli spostamenti regionali consentiti e quelli vietati
di Francesco Padoa
7 Minuti di Lettura
Sabato 5 Dicembre 2020, 11:05 - Ultimo aggiornamento: 9 Dicembre, 15:27

Come un risiko, la nuova mappa “tricolore” dell'Italia. Qui si può passare, qui no. Studiando i nuovi colori delle Regioni, tornano ad essere possibili spostamenti quasi per tutto l'asse della nostra Penisola. Il nuovo Dpcm dipinge una nuova Italia, che si tinge di giallo, con ben 11 Regioni che entrano nella zona con le restrizioni più blande a partire da oggi. A Sicilia, Liguria, Lazio, Molise, Sardegna, Veneto e provincia di Trento si aggiungono Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Puglia e Umbria. Con la nuova ordinanza firmata dal ministro Speranza diventano invece arancioni Campania, Toscana, Valle d'Aosta e provincia di Bolzano, che vanno ad aggiungersi a Calabria, Lombardia, Piemonte e Basilicata, che già la settimana prossima potrebbero diventare gialle. Resta invece rossa, unica regione italiana, l'Abruzzo.

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Evitare gli esodi

Quindi mezza Italia torna gialla, anche se non è ancora il momento di abbassare la guardia e allentare le misure restrittive perché un errore oggi porterebbe ad una terza ondata a gennaio. Come ha sottolineato il ministro della Salute Speranza: «Serve ancora qualche altro sacrificio». Anche perché, è il timore del presidente della Lombardia Attilio Fontana, altrimenti si rischia un esodo di massa dal Nord nell'ultimo fine settimana prima del 25 dicembre, come già avvenuto a marzo a poche ore dal lockdown. «Il 19 e 20 dicembre rischiamo di rivedere quello che successe nella notte tra il 7 e l'8 marzo, poche ore prima della chiusura dell'Italia».

Un timore che sembrerebbe trovare conferma in un dato: Alitalia ha visto schizzare le prenotazioni con un incremento del 50% tra il 17 e il 20 dicembre.

Spostamenti regionali

 

Ma torniamo agli spostamenti terrestri, ai passaggi consentiti e a quelli vietati. Osservando la mappa, un dato appare chiaro agli occhi: si può attraversare (sempre nel rispetto degli orari del coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino) quasi completamente tutto lo Stivale. Dal Trentino si può arrivare tutto d'un fiato fino alla Puglia. Come? Transitando, una dopo l'altra, in tutte le Regioni gialle, zigzagando un po' verso Ovest e poi verso Est. Come una gimkana. Ecco il percorso che può permettere di partire la mattina alle 5 da Bari e parcheggiare la vettura entro le 22 a Trento (o viceversa ovviamente): Puglia, Molise, Lazio (aggirando l'Abruzzo rosso), Umbria, Marche, e poi ancora verso nord, Emilia Romagna, Veneto e finalmente Trentino. Ma volendo dall'Emilia si può anche seguire una rotta più occidentale e finire la corsa in Liguria, o più orientale e raggiungere il Friuli. Quindi se si ha una seconda casa in una regione gialla limitrofa o comunque raggiungibile attraversando solo regioni gialle, si può andare. Se invece la seconda casa si trova in un comune dell’area arancione o di quella rossa, lo spostamento da una Regione gialla è consentito solo se dovuto alla necessità di porre rimedio a situazioni sopravvenute e imprevedibili (quali crolli, rottura di impianti idraulici e simili, effrazioni, ecc.) e comunque secondo tempistiche e modalità strettamente funzionali a sopperire a tali situazioni. 

Ma attenzione, questi spostamenti non saranno consentiti durante le feste. Nel periodo natalizio le limitazioni saranno più drastiche e l'attenzione, in particolare, si concentrerà sul rispetto del coprifuoco, sui divieti di spostamento, con verifiche a campione. Infatti dal 21 dicembre al 6 gennaio compreso gli spostamenti fra le Regioni sono vietati anche per le Regioni in fascia gialla. Tuttavia chi deve tornare presso la sua “dimora abituale” può farlo in base al comma 4 dell’articolo 1 del Dpcm del 3 dicembre. Un cavillo che consente sempre a chiunque di tornare nella propria casa in qualunque data se si dichiara sull’autocertificazione che si sta tornando nella propria abitazione abituale (che dovrebbe corrispondere a quella di residenza o di domicilio). Ovviamente al divieto di spostamento sono previste anche le classiche eccezioni legate al lavoro, a eventuali cure sanitarie e a esigenze inderogabili. E’ bene attendere però le delucidazioni che arriveranno nelle prossime ore dalle risposte frequenti (Faq) di Palazzo Chigi e dal ministero dell’Interno. 

Abbiamo visto quali sono le possibilità di spostarsi per chi si trova in una Regione gialla. Vediamo invece chi si trova il semaforo arancione. Nelle sette Regioni (più la provincia di Bolzano) a medio rischio epidemiologico è consentito spostarsi esclusivamente all’interno del proprio Comune, dalle 5 alle 22, senza necessità di motivare lo spostamento. Dalle 22 alle 5 sono vietati tutti gli spostamenti, ad eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Inoltre sono vietati, 24 ore su 24, gli spostamenti verso altri Comuni e verso altre Regioni, ad eccezione di quelli motivati dalle solite comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di studio o di salute o per svolgere attività o usufruire di servizi non disponibili nel proprio Comune (per esempio andare all’ufficio postale o a fare la spesa, se non ci sono tali uffici o punti vendita nel proprio Comune). È sempre consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Gli spostamenti verso Comuni diversi da quello in cui si abita sono vietati, salvo che per specifiche esigenze o necessità. Fare la spesa rientra sempre fra le cause giustificative degli spostamenti. Laddove quindi il proprio Comune non disponga di punti vendita o nel caso in cui un Comune contiguo al proprio presenti una disponibilità, anche in termini di maggiore convenienza economica, di punti vendita necessari alle proprie esigenze, lo spostamento è consentito, entro tali limiti, che dovranno essere autocertificati.

Abruzzo unica rossa

 

E dalle Regioni rosse, ormai il solo Abruzzo, si può uscire o si può entrare? La risposta è categorica: no. Per questo, per spostarsi dal Molise alle Marche non si può percorrere l'A14, ma bisogna lasciare la zona adriatica e deviare verso quella tirrenica, circumnavigando l'Abruzzo e passando per il Lazio, e quindi in Umbria (si potrebbe evitare il transito in questa ulteriore Regione percorrendo la Salaria verso Amatrice per poi varcare il confine marchigiano ad Arquata del Tronto). Ma l'Abruzzo no... All’interno dell’area rossa è infatti vietato ogni spostamento, sia nello stesso comune che verso comuni limitrofi (inclusi quelli dell’area gialla o arancione), ad eccezione degli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità (per esempio l’acquisto di beni necessari) o motivi di salute. Non è consentito far visita o incontrarsi con parenti o amici non conviventi, in qualsiasi luogo, aperto o chiuso. Sono consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza, se prevista. È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.

Le autodichiarazioni

 

Si deve essere sempre in grado di dimostrare che lo spostamento rientra tra quelli consentiti (ma questo vale per le eccezioni ai divieti vigenti in ogni Regione di ogni colore), anche mediante autodichiarazione che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e locali. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e l’accertata falsità di quanto dichiarato costituisce reato. La giustificazione del motivo di lavoro può essere comprovata anche esibendo adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili) idonea a dimostrare la condizione dichiarata. È comunque consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. Senza una valida ragione per uscire, è obbligatorio restare a casa, per il bene di tutti.

 
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