Coronavirus, Luca Zaia: «Isolato il ceppo del virus serbo, è più aggressivo»

Luca Zaia: «Veneto, test sulle comunità straniere. Stato di emergenza riguarda il Parlamento»
Luca Zaia: «Veneto, test sulle comunità straniere. Stato di emergenza riguarda il Parlamento»
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Lunedì 13 Luglio 2020, 13:33 - Ultimo aggiornamento: 17:24

La proroga dello stato d'emergenza va affrontata in Parlamento. Lo sostiene Luca Zaia, presidente del Veneto. «Lo stato di emergenza ha un aspetto squisitamente giuridico, non irrilevante, uno sanitario su cui ci muoviamo come Regioni, e poi uno politico. Spero che questo tema sia affrontato in parlamento - ha dichiarato - Qualche collega mi dice che ha il dubbio che in questo modo non votiamo più. Non credo, ma penso che sia fondamentale coinvolgere il Parlamento, perché i poteri sono altra roba rispetto al potere giuridico e alla potestà sanitaria. Se c'è un'emergenza sanitaria c'è qualcuno che l'avrà inquadrata così. Lo dico in maniera asettica e laica», ha concluso. 

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Zaia: prioritario tema sicurezza

Ho dato incarico ai direttori generali delle Ulss di fare tamponi diffusi nelle comunità straniere presenti in Veneto e tutte le Ulss sono a disposizione per fare i test, non è una questione  di ghettizzazione o di carta di identità ma di sicurezza, e molte comunità straniere, come quelle bengalesi le kosovare loo hanno capito, e si sono subito messe a disposizione. D'altra parte è quanto avvenuto nei mesi scorsi con i veneti, e i test diffusi sulla popolazione residente nella nostra regione». Lo ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia, in riferimento alla novità dei virus di coronavirus in arrivo dall'estero.

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Zaia: preoccupano ceppi virus portati da fuori

In Veneto sei nuovi contagi. Sono sei i nuovi casi di Coronavirus riscontrati in Veneto nelle ultime 24 ore, secondo quanto riferisce il bollettino regionale, che porta il totale dall'inizio della pandemia a 19.401. I pazienti attualmente positivi sono 412 (+4). Nessuna nuova vittima rispetto a ieri. I soggetti in isolamento fiduciario scendono di 5 unità, a 1.293. Nei reparti ospedalieri ordinari vi sono due pazienti positivi al Covid-19 in più, portando il totale a 144; invariata la situazione nelle terapie intensive, con 9 ricoverati e 3 positivi.
 


«La situazione in Veneto è stabile, sotto controllo. Ci preoccupano i ceppi dei virus portati da fuori, dai paesi esteri»: Lo ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia, spiegando che gli ultimi focolai in regione sono di cittadini arrivati dall'estero «e per questo - precisa - è stato intensificato il controllo». Tra le nazioni citate il Benin, la Serbia, il Kosovo, la Macedonia, la Moldavia, il Congo. «Bisogna che l'Oms - osserva - indichi quali sono i Paesi che hanno problemi, lo ribadiamo da tempo». Un dato, che non è irrilevante, aggiunge, è l'abbassamento dell«età media: c'è infatti il caso di una mamma di 23 anni del Camerun con il bimbo di 6, due gemellini di 4 anni e la loro mamma, tutti infettati. Zaia ha inoltre evidenziato che è stato fatto sequenziare il virus della Serbia: «Nei quattro tamponi effettuati è emerso che la carica virale era molto elevata, i virus sono identici tra loro e appartenenti al cluster dei virus isolati in Serbia, ben diversi dai quelli finora isolati in Veneto e in Italia. E ad oggi non è possibile associare specifiche mutazioni alla diversa patogenicità del virus, perché finora non ci sono studi - ha concluso - che mettano in relazione forme cliniche con le mutazioni del virus».
 




 

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