Il governatore del Veneto: «Le vie alternative ci sono, basta con lo scaricabarile»

Luca Zaia
Luca Zaia
di Alda Vanzan
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Lunedì 3 Giugno 2019, 09:22 - Ultimo aggiornamento: 10:46
Il governatore del Veneto Luca Zaia dice che questo «scaricabarile» deve finire. E che il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli deve esprimersi: «Non a breve. Subito».

Presidente Zaia, Venezia ha celebrato la sua festa della Sensa, cioè lo storico sposalizio col mare, con un incidente temuto da tempo: una nave da crociera fuori controllo.
«Un fatto gravissimo, poteva essere una tragedia. Io ho sentito subito il presidente del Porto Musolino, il direttore dell'Ulss Dal Ben, l'amministratore delegato di Msc Vago. Il bilancio è di quattro feriti, non gravi, ma bisognosi di cure. La mia prima preoccupazione è stata l'assistenza medica, vista anche l'età dei passeggeri coinvolti».

Lei è favorevole a togliere le grandi navi dal bacino di San Marco e dal canale della Giudecca, dove c'è stato lo scontro?
«All'ultimo Comitatone, che è l'unica sede deputata a prendere una decisione, la Regione del Veneto e il Comune di Venezia hanno presentato e sottoscritto una proposta di viabilità alternativa che, sfruttando una viabilità già esistente, prevede il passaggio attraverso il canale dei Petroli per arrivare a Marghera. Il punto è: quando c'è stato quel Comitatone?».

Un po' di tempo fa.
«Molto tempo fa. Il 6 novembre 2017. Il ministro delle Infrastrutture era Graziano Delrio, governo Pd».
E poi cos'è successo?
«Non è successo nulla. Voglio ricordare che il decreto Clini-Passera per lo spostamento delle navi da crociera è di otto anni fa. In questi otto anni non c'è stato ostruzionismo da parte degli enti locali. Io ero arrivato a dire: fate quello che volete, purché affrontiate il problema».

Chi ha bloccato la decisione?
«Per anni ci sono state liti tra i tre ministeri competenti: Infrastrutture, Beni culturali, Ambiente. Ma voglio spiegare a tutti che è il ministro delle Infrastrutture che deve prendere una decisione. Danilo Toninelli è al Governo da un anno, oggi è il suo compleanno, e non ha mai convocato un Comitatone».

Serve?
«Al di là della convocazione, la gravità è che manca la sostanza. Non c'è una soluzione».
Toninelli ha detto che la soluzione è vicina.
«E perché non dice qual è? O magari è un ulteriore calcolo costi-benefici? Questo non è il ponte Morandi, io sono stanco di assistere sempre al solito scaricabarile. È Toninelli che deve decidere».

Qualsiasi cosa?
«Attenzione. Dire che le grandi navi devono uscire dal bacino di San Marco e dire che devono uscire dalla laguna di Venezia, sono due concetti diversi. Fuori dalla laguna vorrebbe dire chiudere la crocieristica a Venezia. Già i tecnici hanno spiegato che le soluzioni off shore presentate non sono praticabili».

Con Toninelli qual era l'aggiornamento?
«Io sono fermo al comitatone di Delrio e a una riunione tecnica del 19 febbraio 2019 alla quale ha partecipato il mio assessore e dove sono state tirate fuori due idee: l'analisi costi/benefici e l'ipotesi di Chioggia. Io non sono un tecnico, ma vorrei capire cosa pensa il ministro. Le polemiche non servono a nulla, ma l'interlocutore è lui. Parli».
 
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