Disabili gravi e i loro assistenti, obesi, diabetici, ipertesi e persone che soffrono di patologie neurologiche o respiratorie. Sono alcuni dei gruppi di che potranno avere un accesso prioritario al vaccino Anti Covid in base al nuovo Piano presentato in Conferenza Stato-Regioni. La nuova versione del documento, oltre a confermare la priorità per ad over 80, personale scolastico e delle forze dell'ordine, individua tra i soggetti da vaccinare in via prioritaria cinque categorie, definite sulla base dell'età e delle condizioni di salute preesistenti.
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La categoria 1
La Categoria 1 include soggetti a elevata fragilità, ovvero «persone estremamente vulnerabili e con disabilità grave», che «hanno un rischio particolarmente elevato di sviluppare forme gravi o letali».
Le categorie 2 e 3
La Categoria 2 riguarda persone di età compresa tra 70 e 79 anni, e «viene definita invece sulla base del criterio anagrafico, in quanto questa variabile assume un ruolo preponderante nella valutazione dei fattori di rischio di mortalità associata a Covid-19. Infatti, in questa fascia di età il tasso di letalità di coloro che vengono a essere infettati risulta pari al 10%». Nella Categoria 3 rientrano le persone di età compresa tra 60 e i 69 anni, e in questo caso la «priorità viene definita ancora sulla base del criterio anagrafico. In questa fascia di età il tasso di letalità tra gli infettati risulta pari al 3%».
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Le categorie 4 e 5
Nella Categoria 4 rientrano invece persone sotto i 60 anni con comorbidità ma «senza la connotazione di gravità riportata per le persone estremamente vulnerabili». In gran parte, le tipologie di malattie prese in considerazione sono le stesse assunte per le persone estremamente vulnerabili, «ma il livello di gravità considerato è inferiore». Vi rientrano: malattie respiratorie, cardiocircolatorie, neurologiche, ipertensione, diabete, Hiv, patologie renali, autoimmuni, epatiche, cerebrovascolari, tumori. Infine, nella Categoria 5 rientra il resto della popolazione di età inferiore ai 60 anni senza particolari condizioni di salute. A prescindere dall'età e dalle condizioni di fragilità, resta comunque confermata la priorità alle categorie che hanno già iniziato nelle scorse settimane la vaccinazione: personale di scuola, università, forze armate, polizia, soccorso pubblico, penitenziari e comunità residenziali, come strutture socio-sanitarie o religiose.
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