Covid, Speranza: a Natale spostamenti solo se tutte regioni gialle. Vaccino non sarà obbligatorio

Covid, Speranza: «Vaccino non sarà obbligatorio. A Natale spostamenti solo se tutte regioni gialle»
Covid, Speranza: «Vaccino non sarà obbligatorio. A Natale spostamenti solo se tutte regioni gialle»
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Domenica 22 Novembre 2020, 21:13 - Ultimo aggiornamento: 23 Novembre, 08:47

«Sul vaccino anti-Covid partirei con la non obbligatorietà, ma valuteremo». Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza intervenendo a Che tempo che fa su Rai3. L'Italia deve provare a raggiungere l'immunità di gregge e quindi una vaccinazione anti covid di massa «con la persuasione». «Penso che con una campagna vera possiamo provare a raggiungere l'immunità di gregge senza partire dalla obbligatorietà ma è una valutazione che faremo nel corso dei mesi».

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«Ci sono tutte le condizioni per gestire la catena del freddo per il vaccino Pfizer che sarà il primo ad arrivare.

ma arriveranno anche altri vaccini e comunque bisognerà organizzare», ha aggiunto.

«Attenzione a dare messaggi sbagliati sui vaccini. Siamo alla vigilia di una campagna mondiale, una delle più grandi che si siano mai viste, e io ho - ha detto Speranza - massima fiducia nelle istituzioni preposte. Per avere un ok dell'Ema o dell'Aifa c'è bisogno di processi molto rigorosi». Il vaccino, ha spiegato, «arriverà con le prime dosi già alla fine di gennaio, ma ci vorrà del tempo. Nella migliore delle ipotesi avremo vaccini per 1,7 mln di persone a fine gennaio. Poi un po' alla volta ci auguriamo l'arrivo di altri vaccini e a primavera ci sarà la vaccinazione di massa. All'inizio il tema sarà selezionare a chi dare il vaccino. Penso sia giusto - ha concluso - partire dalle categorie più esposte e in prima linea e dai più fragili».

«Numeri ancora pesanti»

«La situazione - secondo il ministro - è molto seria, oggi quasi 600 persone hanno perso la vita ed i casi sono ancora tanti. Al contempo però rt è sceso ed i nostri tecnici pensano possa scendere ulteriormente nei prossimi giorni. Ma sono ancora i primissimi effetti delle misure prese e non sono ancora sufficienti. Abbiamo ancora numeri imponenti e non possiamo abbassare la guardia».

Così, per quanto riguarda le zone rosse «Dovremo valutare con attenzione i numeri dei prossimi giorni. È comprensibile che un territorio voglia uscire dalla zona rossa ma ci vuole prudenza. Le misure stanno dando i primi risultati ma abbiamo bisogno di discutere con gli scienziati ed i tecnici. Io lavoro con tutti i presidenti di regione senza distinzione politica e dico no alle polemiche. Per me la linea resta quella della massima cautela». 

Spostamenti solo se tutte regioni gialle

Lo spostamento tra regioni per Natale, «per il modello che utilizziamo, può avvenire solo se tutte le regioni andassero in zona gialla ma in questo momento dobbiamo evitare tutti gli spostamenti che non sono necessari. Dobbiamo panificare le vacanze con prudenza». Lo ha detto il ministro Roberto Speranza a Che tempo che fa su rai 3.

Magrini (Aifa): «Obbligo vaccino solo in casi estremi»

«L'obbligatorietà è un meccanismo delicato che va riservato solo in casi estremi, come al personale sanitario e al personale delle Rsa, ma deve essere usato con molta cautela perché occorre stimolare invece la responsabilità e la fiducia individuale fornendo informazioni adeguate». Lo ha detto in riferimento al vaccino anti-Covid il direttore dell'Agenzia italiana del farmaco Aifa, Nicola Magrini, in occasione dell'incontro 'Un vaccino per tuttì promosso dalla rivista Internazionale a Ferrara.

«Negli ultimi 20 anni - ha rilevato Magrini - abbiamo ragionato di responsabilità individuale, la certezza che i vaccini siano adeguatamente studiati è la strada migliore. Questa epidemia è servita a rafforzare valori comuni come la solidarietà, non credo che ci abbia diviso e non trovo per nulla adeguata la metafora della guerra». Questa epidemia, ha concluso, «ha mostrato gli aspetti più alti delle persone, della ricerca e della politica che di nuovo ha preso interesse per il multilateralismo e non solo: ha rafforzato i sistemi sanitari pubblici e ha di nuovo convinto l'opinione pubblica che serva più pubblico e più investimenti pubblici».

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