Vaccino Covid, ipotesi "modello inglese" in Italia: somministrato non solo ad alcune categorie ma seconda dose non garantita

Vaccino Covid, ipotesi "modello inglese" in Italia: somministrato non solo ad alcune categorie ma seconda dose non garantita
Vaccino Covid, ipotesi "modello inglese" in Italia: somministrato non solo ad alcune categorie ma seconda dose non garantita
di Francesco Malfetano
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Domenica 21 Febbraio 2021, 16:26 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 01:14

Il "modello inglese" per rilanciare il piano vaccinale italiano. Sarebbe questa una delle opzioni sul tavolo di Mario Draghi. Il premier, che in serata riceverà aggiornamenti dalle Regioni e domattina incontrerà l'intera squadra di governo in Cdm, deve decidere in che modo imprimere la svolta annunciata alla campagna di vaccinazione di massa. Una delle ipotesi che stanno prendendo quota nelle ultime ore parla inglese e risponde, in particolare, alla possibilità di somministrare una sola dose di vaccino AstraZeneca immediatamente. Senza cioè tenerne da parte la quantità necessaria per il richiamo. L'idea sarebbe quella di passare da una vaccinazione "verticale", destinata ad alcune categorie precise come avvenuto fino ad ora, in favore di una protezione "orizzontale", ovvero su una platea più ampia possibile, senza garantirgli la seconda dose. 

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Il piano

In pratica Draghi sta pensando di puntare ancora di più sul vaccino Astrazeneca (che dovrebbe garantire al nostro Paese 5 milioni di dosi entro la fine del mese di marzo, ma ha già annunciato ritardi per il mese di febbraio), basandosi su uno studio pubblicato dalla rivista scientifica Lancet.

Un paper - che ha già sollevato alcune perplessità nella comunità scientifica - secondo cui già con la prima dose l’efficacia del vaccino anglo-svedese sarebbe del 72% e non del 60%, come accertato dall’agenzia europea del farmaco. Se ciò fosse confermato, in 3 casi su 4, la somministrazione di una sola dose di vaccino, sarebbe comunque in grado di proteggerebbe dalle forme lievi della malattia, garantendo una copertura pressoché totale da quelle gravi.

 

La logistica

Ovviamente, a questo punto, bisognerebbe imprimere una decisa accelerazione sulla logistica, predisponendo piani adeguati per le somministrazioni di massa. Ancora una volta traendo ispirazione dal modello inglese, non solo si chiederebbe sul serio ai medici di famiglia di scendere in campo o si predisporrebbero degli hub "itineranti" per le zone rurali, quanto si punterebbe a non escludere nessun luogo: stazioni, parcheggi dei grandi centri commerciali, caserme dei vigili del fuoco, strutture della polizia, locali delle organizzazioni di volontariato. Ogni spazio disponibile potrebbe essere destinato alle inoculazioni, facendo definitivamente tramontare l'idea delle "primule" del commissario per l'Emergenza Domenico Arcuri. 

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