Terza dose, ipotesi di anticipare il booster a quattro mesi: durata del Pass ridotta a 150-180 giorni

Domani il decreto di Natale: il certificato rinforzato verrà esteso ad altre categorie

Terza dose, ipotesi di anticipare il booster a quattro mesi: durata del Pass ridotta a 5-6 mesi
Terza dose, ipotesi di anticipare il booster a quattro mesi: durata del Pass ridotta a 5-6 mesi
di Alberto Gentili e Francesco Malfetano
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Martedì 21 Dicembre 2021, 23:54 - Ultimo aggiornamento: 22 Dicembre, 14:13

Il governo accelera sulla terza dose. E lo fa in due mosse: tagliando da 9 a 5-6 mesi la validità del Green pass e riducendo a 4 mesi l’intervallo tra la seconda e la terza inoculazione di vaccino. Gli esperti, infatti, ritengono che il booster sia l’unico scudo in grado di frenare l’avanzata della variante Omicron. E di permettere all’Italia di conservare quel vantaggio, rispetto agli altri Stati europei, che almeno per il momento tiene lontana dal nostro Paese l’ipotesi di nuovi lockdown con coprifuoco, divieti di spostamento tra Regioni, chiusure e altre misure che i cittadini hanno subìto l’inverno scorso, prima del successo (con 47 milioni di persone immunizzate) della campagna vaccinale. 

Attualmente sono poco più di 15 milioni gli italiani che hanno fatto ricorso alla terza dose.

Troppo pochi, secondo gli esperti, tanto più che ieri i nuovi positivi sono stati 30.798 (il dato più alto dal novembre 2020), i morti 153 (non se ne registravano così tanti dal 27 maggio) e i ricoveri in terapia intensiva hanno sfondato quota mille (1.012). Da qui il piano, esaminato in queste ore dall’Aifa (l’Agenzia del farmaco) e dal commissario straordinario Francesco Figliuolo che deve fare i conti con le scorte di booster disponibili, di ridurre da 5 a 4 mesi il tempo che deve intercorrere tra la seconda e la terza somministrazione.

 

GLI ESEMPI

In Europa già diversi Paesi hanno intrapreso questa strada per contrastare Omicron. Il primo è stato il Regno Unito dove la variante sta stracciando ogni record (90mila nuovi positivi) e ieri è stata la volta della Germania, dove la commissione tedesca sui vaccini (Stiko) ha raccomandato di somministrare la terza dose a tre mesi dalla seconda. E della Svizzera, che da 6 mesi di intervallo è scesa a quattro. 

In parallelo, per spingere i cittadini a fare il booster, il decreto di Natale - in agenda domani dopo il sequenziamento “flash survey” dell’Istituto superiore della Sanità (Iss) che offrirà il quadro del tasso di penetrazione e diffusione di Omicron in Italia - conterrà la sforbiciata alla validità del Green pass. Questo perché, riducendo a 5-6 mesi la durata del lasciapassare verde, i milioni di cittadini che si sono vaccinati tra fine estate e l’inizio dell’autunno saranno costretti a effettuare la terza dose senza aspettare febbraio o marzo. L’obiettivo: ridurre le ospedalizzazioni, visto che il booster secondo i dati disponibili abbatte di 9-10 volte il rischio di forme gravi di Covid.

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LE ALTRE MISURE
 

Come ha anticipato Draghi lunedì, per alzare il muro anti-Omicron e scongiurare nuove chiusure, il governo sta studiando nuove misure. La più importante è l’estensione del Super Green pass al mondo del lavoro pubblico e privato, dopo aver già reso obbligatorio il vaccino al personale sanitario e scolastico e alle forze dell’ordine. La Lega però frena e non è escluso che alla fine il lasciapassare rafforzato venga esteso solo ai lavoratori pubblici e privati a contatto con il pubblico, come dipendenti statali nei front-desk, cassieri, ristoratori, camerieri, etc.
 

E mentre si dà per certo l’obbligo della mascherina all’aperto su tutto il territorio nazionale (già si sono mossi numerosi Comuni e Regioni), è considerata probabile una disposizione che renderà necessaria la mascherina Ffp2 (che offre una protezione oltre il 90%) per salire su bus e metro e per entrare in tutti i luoghi al chiuso aperti al pubblico come cinema, teatri, musei e palazzetti dello sport.

 

È data invece in calo, vista la contrarietà del ministro della Cultura Dario Franceschini, del responsabile della Pa Renato Brunetta, di Matteo Salvini e dei governatori regionali, l’ipotesi di rendere obbligatorio il tampone (anche per chi ha il Super Green pass) per andare al cinema o a teatro. Regge ancora però l’ipotesi di imporre il test (associato al vaccino) nei luoghi al chiuso senza posti pre-assegnati, come veglioni, discoteche e grandi eventi a rischio-assembramenti. In più, si va verso il divieto (già introdotto in molte città) delle feste in piazza per Capodanno.

In base a quanto profonda si rivelerà la penetrazione di Omicron in Italia, il governo adotterà inoltre un’estensione del Super Green pass. Si studia l’ipotesi di renderlo obbligatorio per navi, treni a lunga percorrenza, aerei e per entrare nei centri commerciali. E’ invece accantonata l’ipotesi di imporre il lasciapassare rafforzato agli studenti.  Per la cena della Vigilia e il cenone di capodanno in famiglia ci saranno solo raccomandazioni, come quella del sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri: «A casa mia non farei entrare i No vax, il cenone è meglio farlo tra vaccinati».

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