Covid, stop allo stato d'emergenza, mascherine all'aperto ancora per 10 giorni, discoteche aperte l'11 febbraio

Anche il sistema dei colori va in soffitta: rimane solo la zona rossa

Covid, stop allo stato d'emergenza, mascherine all'aperto ancora per 10 giorni, discoteche aperte l'11 febbraio
Covid, stop allo stato d'emergenza, mascherine all'aperto ancora per 10 giorni, discoteche aperte l'11 febbraio
di Mauro Evangelisti
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Martedì 1 Febbraio 2022, 00:00 - Ultimo aggiornamento: 2 Febbraio, 08:44

Il futuro? Fine dello stato di emergenza il 31 marzo, senza proroghe. Più avanti sarà ripensato lo strumento del Green pass. E il presente mostra l’inizio del percorso della normalizzazione, tra mascherine e discoteche. Sulla scuola serviranno altre 48 ore per cambiare le regole. Al consiglio dei ministri lo hanno chiamato lodo San Valentino. E anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, prigioniero del suo personaggio di uomo del rigore, non si è opposto alla scelta di anticipare la riapertura delle discoteche all’11 febbraio, in modo da consentire ai gestori di organizzare serate a ridosso della festa degli innamorati. Anche per l’obbligo delle mascherine all’aperto il governo ha scelto la proroga di dieci giorni. Lasciando scadere il provvedimento in corso, che terminava la sua validità ieri, si sarebbe mandato un messaggio di alleggerimento delle misure prematuro. Sia per le discoteche sia per le mascherine, ci sarà una nuova ordinanza di Speranza, che avrà la copertura normativa domani in un decreto.

Intanto, nel cdm di ieri, contrapposizione tra il ministro della Salute da una parte, Brunetta e Giorgetti dall’altra.

Questi ultimi hanno chiesto a Speranza di sollecitare il consiglio superiore di sanità perché articoli meglio la definizione di lavoratore fragile che può ricorrere allo smart working, in modo da evitare abusi.

Bianca

Gli effetti dello stop all’uso della mascherine all’aperto dall’11 febbraio interessano solo le Regioni in fascia bianca (Basilicata, Molise e Umbria). Per i territori in giallo e arancione l’obbligo permane, ma domani e giovedì, in occasione di altre riunioni del consiglio dei ministri, anche il sistema dei colori sarà modificato. Spariranno le classi di rischio più basse - giallo e arancione - mentre il rosso resterà, ma con una rinnovata efficacia. Scatterà come oggi quando i reparti di terapia intensiva saranno pieni al 30 per cento di pazienti Covid, e quelli di area medica al 40 per cento, però non si andrà a una chiusura indiscriminata di tutte le attività. Diventerà una sorta di lockdown per non vaccinati. Si andranno a ricalcolare i ricoveri, distinguendo i malati di Covid dai pazienti sì positivi, ma entrati in ospedale per altre patologie. E si risolverà il problema della durata del Green pass per chi ha già ricevuto la terza dose. Da oggi tutte le certificazioni verdi vedranno ridurre la loro validità da nove a sei mesi, ma questo crea un bug: chi ha avuto il richiamo nella prima parte dell’autunno 2021, presto si ritroverà senza Green pass. Per questo a chi ha la terza dose sarà sospesa la scadenza del Green pass e sarà riattivata in futuro, ma solo se dovesse servire una nuova iniezione. In generale, questa è la settimana della normalizzazione, sia pure non alla velocità richiesta dalle Regioni. Ma che il clima sia cambiato è evidente, tanto che ieri il premier Draghi, di fronte all’idea iniziale di prorogare i due provvedimenti su mascherine e discoteche di due settimane, non ha esitato ad accogliere la proposta del ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, di limitarsi a dieci giorni, in modo da salvare San Valentino. Proprio ieri era il secondo anniversario della proclamazione dello stato di emergenza: fu deciso il 31 gennaio 2020. Proroga dopo proroga, scadrà il 31 marzo. E non ci saranno prolungamenti. Lo dice il sottosegretario alla Salute, Pier Paolo Sileri: «Per fine marzo, alla scadenza dello stato di emergenza, abbandoneremo tante delle attuali restrizioni. La circolazione del virus sarà più limitata, pian piano toglieremo le mascherine prima all’aperto e poi al chiuso e andrà rimodulato il Green Pass e la campagna vaccinale, sulla base della reale esigenza sanitaria». Significa in autunno le vaccinazioni saranno riservate ai più anziani e ai fragili.

Classi

Questa settimana, fin dal consiglio dei ministri di domani, porterò alla riscrittura delle regole della scuola. La decisione, attesa per ieri, è slittata. E alla fine del consiglio dei ministri c’è stato un approfondimento tra il premier Draghi e il ministro dell’Istruzione Bianchi. Saranno estese alle elementari le norme già in vigore per medie e superiori, e dunque la classe andrà in didattica a distanza a partire da tre contagi, mentre con due casi i vaccinati restano in presenza; sarà equiparato il sistema delle quarantene degli studenti a quello di tutti i cittadini: per chi è guarito o vaccinato da meno di 120 giorni o ha fatto il booster, in caso di contatto con un positivo solo autosorveglianza. Ancora: meno tamponi se c’è un contagiato in classe e Dad ridotta a cinque giorni. 

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