Sondaggi politici, M5S al minimo storico (6,9%): così la scissione di Di Maio assesta il colpo fatale a Conte

Sondaggi politici, M5S al minimo storico (6,9%): così Di Maio ha assestato il colpo del ko a Conte
Sondaggi politici, M5S al minimo storico (6,9%): così Di Maio ha assestato il colpo del ko a Conte
di Andrea Bulleri
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Domenica 26 Giugno 2022, 15:45

Un crollo. Dal 12 per cento che gli attribuivano i sondaggi fino a una settimana fa, il Movimento 5 stelle piomba al minimo storico, sotto il 7 per cento. Così almeno secondo una rilevazione Winpoll-Il Sole 24 ore, che analizza le intenzioni di voto degli italiani alla luce degli scossoni politici dei giorni scorsi. Le elezioni amministrative del 12 giugno, ma anche e soprattutto l’addio di 60 parlamentari al M5S e la nascita di Insieme per il Futuro. La scissione voluta dall’ex capo politico stellato Luigi Di Maio sembra aver assestato ai Cinquestelle il colpo del Ko. Crollati, nelle intenzioni di voto, a percentuali a cifra singola. Il 6,9 per cento, qualora il partito di Di Maio si presentasse alle elezioni. 

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M5s, emorragia di consensi

Lontanissimi dal boom 32,7 registrato alle politiche del 2018, ma anche più che dimezzati nei consensi rispetto alle europee dell’anno seguente. Se invece il ministro degli Esteri decidesse di non correre alle urne nel 2023, lo scenario per il 5S sarebbe leggermente più roseo, ma non di molto: il partito di Giuseppe Conte, secondo i sondaggi, potrebbe incassare intorno al 9,9 per cento. Oltre due punti meno rispetto a quanto registrato dai sondaggi soltanto una settimana fa. Ma le cose non sembrano andar meglio per Luigi Di Maio. La sua neonata formazione Insieme per il Futuro, in caso di corsa alle urne, è accreditata da Winpoll-Sole 24 ore di un poco lusinghiero 4,7 per cento. 

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Sondaggi, sorride Giorgia Meloni

Chi invece può sorridere, di fronte a questi numeri, è di certo Giorgia Meloni: Fratelli d’Italia vola nelle intenzioni di voto al 25,7, il suo massimo storico. Bene anche Forza Italia, in risalita attorno al 9,7 per cento. Anche se Silvio Berlusconi non ha fatto mistero di puntare al doppio, il 20. Stabile al 15 la Lega di Matteo Salvini. Numeri che porterebbero il centrodestra, qualora là stime si dovessero tradurre in voti reali la prossima primavera, a superare il 50 per cento dei consensi. E quindi, salvo stravolgimenti, al governo. 
 

Non brillano, invece, neanche gli altri componenti del “campo largo” progressista. Il Pd di Enrico Letta, primo partito alle ultime amministrative, sarebbe ancorato intorno al 20 per cento. Poco entusiasmante anche il risultato attribuito ad Azione di Carlo Calenda, nonostante le ottime performance del suo terzo polo registrate da nord a sud alle comunali. La formazione dell’ex ministro dello Sviluppo viaggerebbe intorno al 3,4 per cento. 

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