Seconde case, spostamenti vietati in sette Regioni. Non in Sicilia: a Pasqua 50mila arrivi

Seconde case, spostamenti vietati in sette Regioni. Non in Sicilia: a Pasqua 50mila arrivi
Seconde case, spostamenti vietati in sette Regioni. Non in Sicilia: a Pasqua 50mila arrivi
di Francesco Malfetano
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Martedì 30 Marzo 2021, 21:51 - Ultimo aggiornamento: 1 Aprile, 08:40

Oltre 50mila viaggiatori in arrivo negli aeroporti siciliani prima della domenica di Pasqua. Quasi 12mila passeggeri in partenza da Roma per il week-end. Oppure 2mila e 500 vacanzieri che solo da Milano si sposteranno verso la Spagna nei prossimi giorni. La Pasqua in arrivo, e anche la primavera, hanno fatto riesplodere negli italiani la voglia di viaggiare. Con questo desiderio però - che pure porta con sé numeri davvero esigui se paragonati al periodo ante-Covid - ad esplodere sono anche le polemiche. A turbare, più che le cifre (da Roma nel 2019 per la Pasqua sono partite quasi 150mila persone, il calo è stato drastico, in media nelle scorse settimane dagli aeroporti della Capitale sono partite 10mila persone) è la beffa. Il fatto che spostarsi verso l’estero, il più delle volte per palesi fini turistici, risulti possibile al contrario del ricongiungersi con i propri familiari che vivono in una Regione diversa. 

Da qui la scelta del governo di intervenire ieri con un’ordinanza che con 5 giorni di quarantena e tamponi obbligatori punta a fare da deterrente per i viaggi, anche quelli effettuati all’interno del territorio della Unione europea, fino al 6 di aprile. 

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RISCHI
Spostarsi d’altronde, oggi è pericoloso sia per la massiccia presenza di varianti diverse, quanto soprattutto perché non tutte le situazioni possono essere tecnicamente controllate e quindi considerate sicure. «La mobilità è fortemente sconsigliata - ha sottolineato il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri - Non cerchiamo le avventure, arriveranno la prossima estate».

In verità però, al netto della legittima amarezza che ha portato alle polemiche degli ultimi giorni da parte di Federalberghi e altre associazioni di categoria, l’Italia non è la Germania (dove Eurowings, la compagnia aera low-cost di Lufthansa, ha dovuto predisporre 300 voli aggiuntivi verso la Spagna) e i viaggi organizzati “Covid-free” partiti o in partenza, con tamponi inclusi nel pacchetto, sono solo 2 e coinvolgono 180 passeggeri.

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Gli spostamenti degli italiani infatti, al netto di rientri presso la propria residenza, riguardano soprattutto le seconde abitazioni. I viaggi verso di queste il 3, il 4 e il 5 aprile sono consentiti, ma limitati da una serie di indicazioni. Ci si può andare da soli, ovvero solo con le persone con le quali si convive, e senza invitare amici e parenti. Bisogna portare con sé l’autocertificazione con cui si è in grado di dimostrare che si è proprietari della seconda casa dove ci si reca oppure che la si è affittata prima del 14 gennaio 2021. Eppure temendo una sorta di assalto da parte dei non residenti, le Regioni italiane solitamente più interessate dal fenomeno hanno già deciso di intervenire per limitare questa possibilità. È il caso di Valle d’Aosta, Provincia autonoma di Bolzano, Toscana e Sardegna che hanno consentito lo spostamento verso le seconde abitazioni solo ai residenti in regione o, in alternativa, solo per comprovate esigenze. Altre invece, più rigide, hanno vietato di andare nelle seconde case anche chi vive sul proprio territorio (Campania, Puglia e Liguria). 

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La Sicilia invece, ha adottato una strategia differente, molto simile proprio alle nuove indicazioni governative per i viaggi all’estero. Stando alle disposizioni del governatore Nello Musumeci sull’Isola ci si può andare liberamente, ma solo se si è in possesso di un tampone negativo effettuato non più di 48 ore prima dello sbarco o se si è disposti a mettersi in quarantena. Una scelta che punta a non penalizzare i tanti siciliani acquisiti o di ritorno, che però è potenzialmente rischiosa. La Sicilia infatti è il regno delle seconde case italiane. Sul suo territorio si trova addirittura il 12% del totale secondo le stime dell’Osservatorio nazionale del Turismo. Nonostante la precauzione del tampone, con la possibilità di falsi positivi o comunque di sfuggire ai controlli, il rischio che si registrino nuovi focolai è dietro l’angolo. Anche perché, numeri alla mano, gli spostamenti verso l’Isola sembrano ingenti. A Palermo per questa settimana, tra arrivi e partenze, sono previsti 44mila passeggeri in transito contro i 1382 dell’anno scorso. A Catania invece, per l’aeroporto Fontanrossa, passeranno 66mila viaggiatori. 

 

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