Covid e sci, le Regioni: «Impianti aperti per seconde case e ospiti hotel»

Covid e sci, le Regioni: «Impianti aperti per seconde case e ospiti hotel»
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Lunedì 30 Novembre 2020, 14:17 - Ultimo aggiornamento: 19:38

Le Regioni del Veneto, Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e le Province Autonome di Bolzano e di Trento, hanno presentato al Governo una proposta di mediazione per evitare un completo tracollo del settore turistico invernale, che prevede, in sintesi, la possibilità di aprire gli impianti di risalita in occasione delle prossime festività natalizie per gli ospiti degli alberghi e delle seconde case.

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La nota delle Regioni

Questa la nota sottoscritta dai rappresentanti delle Regioni e delle Province: Delle vacanze di Natale diverse, con la possibilità di sciare solo per chi pernotta almeno una notte nelle diverse destinazioni o per chi possiede o affitta una seconda casa nelle zone sciistiche: è la proposta degli Assessori delle Regioni alpine per evitare gli assembramenti nelle località turistiche. «Concedere lo skipass a chi ha pernottato in una struttura ricettiva e a chi possiede o prende in affitto una seconda casa consente di controllare al meglio l'afflusso all'impianto sciistico.

Il pendolarismo può infatti essere un problema in certe giornate», affermano gli Assessori di Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia, Provincia di Bolzano, Provincia di Trento, Veneto e Friuli Venezia Giulia.

«La soluzione che proponiamo al Governo Conte permette di avviare la stagione invernale con gradualità, in questo modo si potranno applicare i protocolli di sicurezza che abbiamo approvato lunedì scorso e metterli alla prova» - proseguono gli Assessori delle Regioni alpine - infatti, se consentiamo l'acquisto degli skipass solo a chi ha pernottato in una struttura ricettiva o in una seconda casa saremo in grado di sapere con precisione il numero degli avventori per ogni giorno e in questo modo potremo gestire al meglio l'afflusso e il deflusso agli impianti di risalita. Si tratta di una soluzione ragionevole, da adattare alle esigenze di ciascun territorio. Il Governo ci ascolti, consenta l'apertura degli impianti di risalita con questo criterio e permetta la mobilità regionale«. Permettere la mobilità regionale durante le festività è infatti un requisito necessario per il settore. »Se il Comitato Tecnico Scientifico e il Governo intendono vietarla per evitare feste e momenti di aggregazione, consentano perlomeno la mobilità tra Regioni per chi ha prenotato in una struttura ricettiva almeno una notte«, sottolinea. La proposta degli Assessori delle Regioni alpine di aprire gli impianti per chi soggiorna nelle località turistiche arriva dopo la constatazione della differenza di vedute tra gli Stati delle Alpi, con la Svizzera fuori dall'Unione Europea già aperta e l'Austria in procinto di aprire gli impianti.

La nostra proposta - rimarcano le Regioni - non è legata agli aspetti ludici dello sci e dello svago della »settimana bianca« ma, al contrario, deriva da un'attenzione particolare al mondo del lavoro e all'occupazione che l'industria dello sci genera sui nostri territori montani. Trovare un compromesso con il Governo di Roma per scongiurare una chiusura totale delle località turistiche invernali è d'obbligo, ne va della sopravvivenza della montagna, dei suoi lavoratori e del suo indotto di 20 miliardi. A firmare la proposta sono stati: Daniel Alfreider (Vicepresidente Provincia Autonoma di Bolzano); Luigi Giovanni Bertschy (Vicepresidente Regione Autonoma Valle d'Aosta); Sergio Bini (Assessore al Turismo Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia); Martina Cambiaghi (Assessore allo Sport Regione Lombardia); Federico Caner (Assessore al Turismo Regione Veneto); Roberto Failoni (Assessore al Turismo Provincia Autonoma di Trento); Fabrizio Ricca (Assessore allo Sport Regione Piemonte).

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Sulla questione è arrivata la proposta del presidente della Liguria Toti. «Austria, Slovenia e Svizzera avranno gli impianti sciistici aperti, il presidente della Regione Piemonte Aberto Cirio propone lo skipass limitato a chi ha una seconda casa, dobbiamo tenere presente quale sarà la condizione sanitaria dei singoli territori perché il modello a zone sta funzionando e nessuno vuole scassarlo». 

 

Intanto in Austria scricchiola il fronte che vuole aprire gli impianti da sci ancora prima di Natale. «L'inverno è lungo. Siamo solo all'inizio. Anche se partissimo solo a gennaio, avremmo ancora parecchio da fare. Per il momento né in Austria né in Germania i numeri consentono una riapertura». Lo afferma il potente presidente del Consorzio dei comuni tirolesi e sindaco del centro sciistico Soelden, Ernst Schoepf, in un'intervista alla Tiroler Tageszeitung Schoepf mette in guardia da una decisione affrettata. L'obiettivo, ribadisce, è evitare una terza ondata. «Il 70% dei nostri clienti proviene da paesi che attualmente sconsigliano viaggi verso l' Austria. Non tutti gli albergatori vogliono aprire». Neanche la ripresa dello sci su larga scala solo per i residenti convince Schoepf. «Non ogni lift deve essere in funzione», commenta.

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