Cannabis light, Salvini: «Chiuderò tutti i negozi». Il ministro Grillo: non vendono droga

Cannabis light, Salvini: «Chiuderò tutti i negozi». Il ministro Grillo: non vendono droga
Cannabis light, Salvini: «Chiuderò tutti i negozi». Il ministro Grillo: non vendono droga
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Mercoledì 8 Maggio 2019, 15:26 - Ultimo aggiornamento: 13 Giugno, 12:16

«Chiuderò uno a uno tutti i negozi di cannabis». Lo ha detto il vicepremier Matteo Salviniche ha incontrato il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana con i rappresentanti delle comunità terapeutiche operanti nel settore delle tossicodipendenze. «Si tratta - ha spiegato Salvini - di un'emergenza nazionale devastante, soprattutto per i minori. Chiederò che siano vietate tutte le feste in cui è presente la cannabis».

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Il ministro della Salute Grillo: «Cannabis shop non vendono droga». «Non bisogna dare informazioni sbagliate, perchè nei canapa shop non si vende droga. Se per caso come ministro dell'Interno è in possesso di informazioni che io non ho, e questo è pure possibile, chiaramente allora bisogna fare altro ordine di considerazioni». Lo ha detto il ministro della Salute, Giulia Grillo, interpellata a proposito dell'intenzione del ministro Salvini di chiudere tutti i canapa shop. Il ministro ha osservato che «se sulla base di indicazioni come successo con il vecchio Consiglio superiore di sanità e come farà il nuovo Consiglio, e sulla base poi del parere dell'Avvocatura di stato, si deciderà di attuare delle azioni. Come ministro della Salute - ha proseguito - posso dire che andranno nel senso di una restrizione di vendita alle categorie vulnerabili, per il principio di precauzione. Il Consiglio superiore di sanità vecchio - ha concluso il ministro Grillo - aveva dato indicazioni di tipo giuridico, che non spettano al Css ma all'Avvocatura dello Stato, a cui abbiamo chiesto il parere tempo addietro e che contemplerà tutti i ministeri, primo di tutti il ministero dello Sviluppo economico».



Nuova mission di Salvini. Chiudere tutti i negozi che vendono cannabis e vietare ogni tipo di festa legata alla canapa è dunque la nuova mission del ministro dell'Interno Salvini.  «Io non aspetto i tempi della giustizia - esordisce il titolare del Viminale con chiaro riferimento a quanto detto dai M5S su Siri - la droga è un'emergenza nazionale devastante e dunque dobbiamo usare tutti i metodi democratici per chiudere questi luoghi di rieducazione di massa». Ora usiamo le maniere forti
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Salvini ha parlato di più di 1.000 negozi di Cannabis «in giro per l'Italia, uno a cento metri da palazzo Chigi». E dunque «da domani ci saranno controlli a tappeto per andarli a controllare uno per uno con l'obiettivo di chiuderli uno per uno». «Non li voglio - ha aggiunto - vanno chiusi. Ora usiamo le maniere forti». «Noi non vogliamo punire i consumatori, mi interessa la galera certa per gli spacciatori trovati in flagranza di reato», ha detto ancora Salvini. «La stragrande maggioranza delle comunità di recupero attorno al tavolo mi ha chiesto un approccio assolutamente rigido».

«Una parte delle restrizioni, per quanto riguarda il ministero della Salute, sarà legata alla vendita» di cannabis light «alle categorie fragili, minori e donne in gravidanza. Una parte di restrizioni sarà su quello. Poi se il ministero dello Sviluppo economico o altri ministeri vorranno mettere insieme altri tipi di restrizioni, io mi occupo della salute». A dirlo il ministro della Salute, Giulia Grillo, precisando che non sarà certo il ministero della Salute a chiudere i cannabis shop. Grillo ha ricordato che «le concentrazioni di Thc» in questi prodotti «sono bassissime» e «vorrei ribadire che in Italia non si vende la droga libera, come alcuni affermano».

 



Di Maio: «Tutti contro la droga, basta minacce il governo». È iniziata a Palazzo Chigi la riunione del Consiglio dei ministri. All'ordine del giorno ci sono alcuni decreti legislativi di attuazione di direttive europee, ma il presidente del Consiglio Giuseppe Conte porterà in questa riunione la sua proposta di revoca del sottosegretario leghista Armando Siri, indagato dalla procura di Roma per corruzione. I ministri 5 Stelle - tutti presenti, da Riccardo Fraccaro a Alberto Bonisoli a Barbara Lezzi - sono entrati in blocco nella sala del Consiglio alle 9:45, ad eccezione di Luigi Di Maio. I leghisti, tutti presenti anche loro, da Gian Marco Centinaio a Giulia Bongiorno, sono cominciati ad entrare alla spicciolata nella stessa sala a partire dalle 10:20, stessa ora alla quale ha fatto ingresso anche il vicepremier Matteo Salvini. Poco dopo è stato l'altro vicepremier, Luigi Di Maio, ad entrare nella sala del Consiglio. Ultimo a sedersi al tavolo del Cdm il premier Giuseppe Conte, entrato poco dopo le 10.30. Sono assenti i ministri Giovanni Tria ed Enzo Moavero.

«Ogni persona è contro la droga, lo sono anche le vittime stesse.
La droga non è qualcosa che si muove da sola, la muovono gli spacciatori, mossi a loro volta dalle mafie e dalle organizzazioni criminali che vanno combattute. Siamo tutti contro la droga ma basta minacciare il governo. Basta. Gli italiani non ne possono più». Lo dice Luigi di Maio.

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