Migranti, Salvini: gommone soccorso dal veliero Alex non aveva problemi

Migranti, Salvini: gommone soccorso dal veliero Alex non aveva problemi
Migranti, Salvini: gommone soccorso dal veliero Alex non aveva problemi
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Domenica 7 Luglio 2019, 12:35 - Ultimo aggiornamento: 12:43

«Il gommone soccorso dal veliero Alex non aveva problemi». Lo afferma su twitter il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, a proposito dell'imbarcazione della Ong Mediterranea arrivata ieri a Lampedusa e dalla quale nella notte sono stati fatti scendere tutti i migranti«Ecco una delle tante bugie delle Ong di sinistra: il gommone soccorso non aveva nessun problema», scrive il capo del Viminale che esulta per il sequestro del veliero e l'inchiesta per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina aperta sul capitano.

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«C'è stata una chiara volontà politica di non darci altra possibilità. La decisione di dirottarci a Malta era pura propaganda politica che voleva trattare le persone come sacchi di patate. Salvini voleva solo il nostro scalpo», dicono la portavoce di Mediterranea Alessandra Sciurba e il capo missione Erasmo Palazzotto. Quanto al fatto che il gommone, come ha detto Salvini, non avesse nessun problema, Mediterranea replica: «Vorrei che vi trovaste davanti a un gommone con 50 persone con bambini, alcuni piccolissimi, e dire 'Non ci sono problemi'. Quando dovremmo intervenire? Come si può essere così cinici e crudeli pur di fare propaganda politica?».

Intanto, dopo le tensioni di ieri, con Salvini che si è lamentato di essere stato lasciato solo dai ministeri di Difesa e Economia, il Viminale sembra voler stemperare la situazione nel governo: il Viminale «non ha agito da solo e non ha rifiutato la collaborazione di altri ministeri, a partire dalla Difesa, tanto che Alex&Co aveva una interlocuzione aperta anche con Guardia di Finanza e Guardia Costiera». È quanto fanno sapere fonti del Ministero dell'Interno. Il problema, affermano le fonti del Viminale, è che la barca della Ong «si è sempre rifiutata di entrare in acque maltesi e pretendeva di essere accompagnata dalle autorità italiane fino a 15 miglia nautiche da La Valletta, per poi allontanarsi immediatamente ed evitare i controlli e la legge di un paese membro dell'Unione europea. È per questo che le operazioni si erano bloccate, costringendo gli immigrati a inutili ore di attesa in mezzo al Mediterraneo».

 


Dal punto di vista del Viminale, «era irrinunciabile l'arrivo di Alex sull'isola. Diversamente, le nostre Forze Armate si sarebbero trasformate in tassisti del mare a servizio della Ong, un film già visto prima del 2017 e che aveva consentito il moltiplicarsi degli sbarchi in Italia». Il ministero dell'Interno ribadisce che il rispetto per i militari italiani «è totale, proprio per questo ritiene debbano essere utilizzati per compiti coerenti con la propria missione, come la protezione della legge e dei confini». Le fonti fanno notare come lo stesso vicepremier e ministro Matteo Salvini non perde occasione per ringraziare le donne e gli uomini in divisa, «che per difendere le leggi e l'onore dell'Italia arrivano a rischiare la vita come successo in occasione della scellerata manovra della SeaWatch3».

Dal Viminale si ribadisce: «Finanza e Marina Militare avrebbero potuto intervenire su Alex, sgravandola dagli immigrati a bordo, a patto che la ong arrivasse in porto a Malta. Invece i signori della Ong di sinistra hanno preferito perdere ore di tempo in mezzo al Mediterraneo per pretendere »nessuna attività coercitiva«. Cioè l'impunità. Il capitano di Alex ha quindi invocato lo »stato di necessità« per forzare i confini nazionali confidando in un orientamento benevolo della magistratura».

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