Governo, guerra Conte-Renzi. Il dem Bettini: «Si può fare senza Italia Viva»

Governo, guerra Conte-Renzi. Il dem Bettini: «Si può fare senza Italia Viva»
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Domenica 16 Febbraio 2020, 19:15 - Ultimo aggiornamento: 21:22
Quella che doveva essere la settimana dello sprint sull'agenda 2023 sarà la settimana della guerra tra il premier Giuseppe Conte e Matteo Renzi. Con il passare delle ore i rapporti tra Iv e il resto della maggioranza si fanno, se possibile, ancora più tesi rispetto allo scontro sulla prescrizione. E la strategia di Conte di marginalizzare numericamente i renziani in maggioranza - sebbene sia smentita seccamente da Palazzo Chigi - innesca la durissima reazione di Iv. «Siamo decisivi, o Conte cerca un accordo con Renzi o si dimette», è il chiaro messaggio che arriva da fonti del partito. A rendere più aspra la battaglia ci pensa Goffredo Bettini.


L'esponente della direzione Pd, zingarettiano doc e consigliere molto ascoltato, mette infatti per iscritto, su Fb, ciò che potrebbe accadere nei prossimi giorni. «Renzi è una tigre di carta» ma «quanta pazienza si può avere ancora con il fiorentino? Difficile dirlo. Ecco perché consiglio, in attesa di scelte più sagge di Iv, di preparare al più presto scenari alternativi. Dopo Conte non c'è per il Pd un altro governo», è la tesi Bettini. La reazione di Iv è furiosa e innesca un botta e risposta tra renziani e Dem. Anche se, nel Pd, c'è chi si smarca dalle parole di Bettini. «Sbaglia, i »responsabili« sono un danno per noi», spiega la vicepresidente Dem Anna Ascani. È nel tardo pomeriggio che Iv lancia l'artiglieria pesante. «La ricerca di responsabili sembra miseramente fallita. Al momento non solo nessuno si stacca da Iv ma siamo fiduciosi di accogliere nuovi ingressi», spiegano fonti renziane mentre l'ex premier, dal Pakistan, pubblica una foto di una montagna innevata accompagnato dall'ennesimo avvertimento a Conte: «saranno giorni impegnativi». E nello scontro finisce anche il portavoce di Conte Rocco Casalino. «La sua campagna calpesta Parlamento e Quirinale», attacca Michele Anzaldi ricordando l'audio sul Conte ter filtrato venerdì.
Parole alle quali Casalino risponde pubblicando sul profilo Fb di Anzaldi i termini del reato di diffamazione. «È un aggressione, Fico intervenga», controreplicano Teresa Bellanova e Ettore Rosato. Al di là delle parole, però, bisognerà tastare la forza numerica di Iv. Conte da giorni ripete di non cercare altre maggioranze ma è chiaro che, se l'allargamento della maggioranza arrivasse «spontaneamente», il premier non direbbe di no. In questa strategia, di certo, non ha alcun ruolo attivo il presidente della Repubblica. Mattarella ha fatto della sua azione di arbitro un perno del suo settennato e, nell'incontro di ieri, non c'è stata alcuna condivisione da parte del Colle di un'eventuale strategia di Conte per spaccare Iv o allargare la maggioranza. Anche per questo dal Quirinale si esprime «stupore» per le ricostruzioni del colloquio con Conte sui quotidiani. Poco dopo è Palazzo Chigi a smentire. «Il presidente del Consiglio non è alla ricerca di maggioranza diverse da quella attuale». E allora come farà il governo a uscire da questo cul de sac? I prossimi giorni, a livello parlamentare, saranno cruciali. Fari puntati sul Senato dove martedì approda in Aula il dl intercettazioni e mercoledì Conte parlerà prima del vertice straordinario Ue. E dove, a Palazzo Madama come alla Camera, è previsto il voto sui componenti di Agcom e Garante della Privacy. È in queste dinamiche che potrebbero emergere i cosiddetti «responsabili». A meno che il premier non opti per un'ulteriore accelerazione, presentandosi in Aula per chiedere un nuovo voto di fiducia. Un accordo con Renzi, al momento, è utopico né ci sono i presupposti per un rimpasto. Mentre il leader di Iv si accinge a mettere in campo una grande campagna contro il reddito di cittadinanza puntando stavolta contro il M5S. Che, finora, non si scompone: «ho fiducia in Conte e nel governo», assicura Luigi Di Maio.
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