Regionali Umbria, la batosta giallorossa e le ripercussioni su governo, M5S e Pd

Regionali Umbria, la batosta giallorossa e le ripercussioni su governo, M5S e Pd
Regionali Umbria, la batosta giallorossa e le ripercussioni su governo, M5S e Pd
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Domenica 27 Ottobre 2019, 23:43 - Ultimo aggiornamento: 28 Ottobre, 00:29

La concente sconfitta di Pd-M5S alle Regionali in Umbria è una batosta anche per il governo e avrà ripercussioni anche tra i pentastellati. In Umbria ci hanno messo la faccia tutti i leader nazionali e, sul finale della campagna, anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Per questo, ha detto tante volte Matteo Salvini, il voto in Umbria è un fatto che avrà ripercussioni nel governo. Non la pensano così dalle parti della maggioranza, dove, sia Conte che Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio hanno assicurato che le Regionali umbre non possono essere considerate come un test per l'esecutivo riguardando poco più di 700mila elettori. Difficile, tuttavia, che la batosta rimediata dai giallorossi non lasci traccia dalle parti di Pd e M5S.

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Il Pd viene dallo scandalo Sanitopoli che, oltre a far cadere la poltrona dell'ex governatrice Catiuscia Marini, ha innescato una tempesta nei vertici della dirigenza locale. I Cinque Stelle vengono dalla cocente sconfitta delle Europee e, nelle Regioni, non hanno mai brillato per consenso, soprattutto in quelle centrali e settentrionali. A ciò si aggiunga che la svolta filo-Pd, al governo e soprattutto in Umbria, a più di un esponente pentastellato non è proprio piaciuta.

La cocente sconfitta mette nuovamente nel mirino Luigi Di Maio sebbene il capo politico sia sempre stato tra i più scettici sull'abbraccio con il Pd. Il malumore interno, tuttavia, è tutt'altro che sopito. La pattuglia degli ex ministri - da Barbara Lezzi a Giulia Grillo - continua ad attaccare i vertici e nel mirino è finita anche la piattaforma Rousseau.

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Il rischio è che la disfatta, soprattutto dalle parti del Movimento, spenga sul nascere il progetto di una coalizione strutturale, con buona pace di chi, come Beppe Grillo, Giuseppe Conte e Roberto Fico, su quella coalizione ci sta scommettendo. E qualche effetto potrebbe vedersi anche sul lavoro della maggioranza sulla manovra, facendo crescere nervosismi e battaglie identitarie.

Lo tsunami leghista accenderà ulteriormente la battaglia messa in campo da Salvini. Il leader della Lega sogna una spallata alla maggioranza sull'onda della vittoria in Umbria anche se, difficilmente, la otterrà. Ad essere decisive, invece, potrebbero essere le Regionali previste a fine gennaio, in Calabria e Emilia-Romagna. Regionali in vista delle quali, non a caso, M5S e Pd hanno congelato il dialogo per il candidato unico aspettando il risultato di questa sera. C'è poi la partita interna al centrodestra. Scontato il primato della Lega. Resta da vedere se Fdi confermerà anche nella terra di San Francesco il sorpasso su FI. 

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