Rai, ora è asse tra i deputati romani: no allo scippo di viale Mazzini a Milano

Rai, ora è asse tra i deputati romani: no allo scippo di viale Mazzini a Milano
Rai, ora è asse tra i deputati romani: no allo scippo di viale Mazzini a Milano
di Francesco Malfetano
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Giovedì 3 Giugno 2021, 06:23 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 13:00

«La prossima settimana chiederò ai deputati romani di tutte le forze politiche di sottoscrivere una interpellanza rivolta al Governo sulla vicenda Rai a Milano». La Capitale fa quadrato attorno alla tv pubblica. E lo fa non solo respingendo ancora il progetto approvato dal Cda uscente di Marcello Foa per la realizzazione di una Saxa Rubra padana, quanto soprattutto contrattaccando duramente alle polemiche scatenate dai milanesi Beppe Sala e Letizia Moratti nella giornata di ieri.

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Ma andiamo con ordine. Ad annunciare un'interpellanza bipartisan è il vicepresidente del gruppo Pd alla Camera Roberto Morassut. L'esponente dei dem romani, schierandosi accanto al governatore del Lazio Nicola Zingaretti che proprio dalle colonne del Messaggero nei giorni scorsi ha difeso l'importanza della Capitale per l'azienda pubblica (una difesa portata avanti poi anche ieri, ma ci arriviamo), sostiene che non si tratta di «aprire una sterile competizione territoriale tra due grandi città» ma di conoscere la motivazione per cui i vertici della tivvù di Stato hanno deciso di investire solo a Milano. «Vogliamo sapere le ragioni industriali e di strategia aziendale che hanno condotto alla scelta» di spingere Milano e trascurare «l'importanza della Capitale che ha già un asset molto più avanzato». Non una rivalità campata in aria insomma, ma la necessità di comprendere se dietro la scelta del Cda targato Foa (in quota Lega) ci siano ragioni politiche. Una richiesta di chiarimenti che nei giorni scorsi ha peraltro già registrato l'approvazione della sindaca Virginia Raggi, del leader di Forza Italia Antonio Tajani e di tanti altri politici di diversi schieramenti. «Il centro Rai di Saxa Rubra è la sede Rai nazionale non solo romana - spiega ancora Morassut - E necessita di un progetto di modernizzazione tecnologica e infrastrutturale.

Non vorremmo che questo Cda abbia scelto di vendere le volumetrie già disponibili per fare una operazione immobiliare per investire a Milano gli utili, anziché utilizzarle per sviluppare il centro Rai».


L'ATTACCO
Dubbi che però non sembrano andare affatto giù al sindaco meneghino Sala. «Io sono stupito da tutti, perché di fatto è una difesa che non ha logica» ha risposto ieri a chi gli chiedeva conto della posizione presa da Zingaretti sulla vicenda. Non solo, Sala ha anche attaccato: «Questa idea che c'è un'affinità elettiva tra la Rai e Roma e che questa cosa non si può toccare è uno degli esempi per cui il nostro Paese non riesce a progredire». Parole dure a cui ha fatto eco alcuni esponenti dei dem lombardi e la vicepresidente e assessore al Welfare della Regione, Letizia Moratti che ha definito «giusto» il progetto e «impensabile» che Milano non abbia un suo polo di produzione tv.
Attacchi e risposte che non potevano lasciare indifferente Zingaretti. «Mai nulla contro Milano» ha tuonato l'ex segretario del Pd, «Ma da amministratore e presidente investo e difendo la mia terra da possibili pericoli di uno svuotamento delle vocazioni storiche di Roma come l'industria dell'audiovisivo». Una serrata di scudi arrivata ieri a margine della consegna della Costituzione ai maturandi che stanno ricevendo la vaccinazione alla Nuvola, all'Eur: «Penso sia giusto e addirittura naturale farlo. In molti settori in questi anni questo impoverimento è avvenuto».

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