Stefano Cucchi, Palozzi su Fb: «Lui tossico, Ilaria lo sfrutta». Bufera sul consigliere laziale (che cancella il post)

di Simone Canettieri
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Sabato 16 Novembre 2019, 17:59 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 18:21

«Stefano Cucchi era un tossico e la sorella sfrutta la sua morte per fare carriera politica». E' la sintesi del post di Adriano Palozzi, consigliere regionale e tra i fondatori di Cambiamo, il movimento di Giovanni Toti. Scrive Palozzi su Facebook: «Stefano Cucchi ha avuto finalmente giustizia (Bah)! La sorella finalmente è soddisfatta e si lancia in una nuova e brillante carriera politica o nello spettacolo ( insomma cerca un modo per guadagnare). Stefano Cucchi sarà anche stato maltrattato e per questo ci sono state delle condanne (giuste? Bah)»! 

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Il ragionamento del consigliere regionale si conclude così: «Va però ricordato che non parliamo di uno studente modello o di un bravo ragazzo di città bensì di un Tossico preso con 20 grammi di hashish e con alcune dosi di cocaina destinate evidentemente allo spaccio e pure abbastanza spocchioso! Per carità nessuno può morire e deve morire di botte ma neanche puo’ passare per vittima o per eroi lui e tantomeno la sorella che sta sfruttando il fratello tossico per il propio successo».

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Alle 19 il post è stato cancellato da Palozzi. «Tolgo il post sulla vicenda Cucchi perché ormai su Facebook non è più possibile esprimere una opinione senza essere fraintesi o giudicati. Mi scuso con chi si è sentito offeso non era questo lo scopo!». Lo scrive in su Facebook il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio Adriano Palozzi rimuovendo il post precedentemente pubblicato sull'argomento.
 

 

«Parole vergognose». Questo il commento del segretario del Pd Lazio, senatore Bruno Astorre, sul post di Palozzi. «Non varrebbe la pena replicare né fare polemica con chi immagino sia in cerca di visibilità sfruttando il dramma di una famiglia. Voglio, tuttavia, ringraziare Ilaria Cucchi per aver combattuto una battaglia di civiltà, sui diritti che ha aiutato tutto il Paese a compiere passi avanti nelle coscienze di ciascuno perchè lo stato di diritto vale per tutti anche per chi specula sui drammi», aggiunge Astorre.
 

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