Omicron e 50mila casi al giorno, in Italia siamo al picco? Ecco perché la discesa della curva può slittare

La variante cambia gli scenari nel nostro Paese, che comunque non dovrebbe raggiungere i livelli francesi

Omicron e 50mila casi al giorno: in Italia il picco di contagi si sposta a metà gennaio
Omicron e 50mila casi al giorno: in Italia il picco di contagi si sposta a metà gennaio
di Mauro Evangelisti
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Mercoledì 22 Dicembre 2021, 14:39 - Ultimo aggiornamento: 18:58

In Friuli-Venezia Giulia la lievissima frenata della corsa dei contagi c'è. Nei paesi vicini all'Italia - Austria, Slovenia, Croazia, Germania - il numero dei casi è in diminuzione, dopo i livelli altissimi raggiunti nelle scorse settimane, che hanno causato anche record di morti e ricoveri. Con questo scenario, ci sarebbe da sperare che anche l'Italia a breve raggiunga il punto più alto della pandemia, per poi iniziare la discesa. «Ma non è così - avverte il professor Giovanni Sebastiani, matematico e ricercatore de Cnr - perché ancora non vediamo l'effetto della variante Omicron. E quello rappresenta una enorme incognita. L'accelerazione dei contagi dell'ultima settimana, a mio parere, è riconducibile soprattutto alle attività legate al periodo natalizio. Più o meno andò così anche lo scorso anno».

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Il picco di contagi e la discesa: le previsioni

Per sei settimane, analizza Sebastiani (autore del libro "24 ore con un matematico" edito da Piemme Mondadori, i proventi saranno devoluti a Medici senza frontiere), l'aumento dei casi in Italia era stato lineare.

Costante, ma in qualche modo gestibile e prevedibile. Nell'ultima c'è stata una notevole accelerazione, «in particolare le province in forte crescita, vale a dire con un incremento di almeno il 40 per cento dei positivi, sono passate da 20 a 60. Lo stesso si sta avvertendo con gli ingressi in ospedale».

In qualche modo è un andamento simile a quello che abbiamo visto, come in un domino, da Est a Ovest. Prima l'impennata dei casi è iniziata a Est - Russia, Bulgaria, Romania, Croazia, Serbia e  Slovenia, per fare alcuni esempi dove ora è iniziata la discesa, poi si è spostata verso Ovest, in Germania, Austria, Olanda e Francia. Ora l'onda è arrivata in Spagna e in Italia. «Ma nel Regno Unito - avverte Sebastiani - ora vediamo altro, vediamo uno stacco improvviso, con un numero di casi che si è improvvisamente impennato verso l'alto in una maniera che non è paragonabile a quanto visto con la Delta. Nel Regno Unito è evidente che si tratta della diffusione della Omicron».

 

«Il picco si sposta a gennaio»

Se ciò che sta succedendo a Londra, accadrà anche in Italia, le previsioni (tutto sommato non impossibili con la crescita fotocopia di quella dell'Europa dell'Est) saltano. «Di certo un eventuale picco - osserva Sebastiani - si sposterà a metà gennaio, se non alla fine del mese». A quanto arriveremo? Sebastiani su questo non si sbilancia, «non ha neppure molto senso ipotizzare quel numero, perché potrà essere modificato sia dai comportamenti delle persone sia da eventuali misure di contenimento». Alcuni segnali del Regno Unito e del Sudafrica - molto preliminari e tutti da dimostrare - possono fare ipotizzare che anche per la Omicron ci sia l'effetto fiammata. In Francia temono di arrivare a 100mila casi, l'Italia sta partendo da una base di casi giornalieri più bassa e probabilmente si può vedere come numero massimo di infezioni giornaliere quota 50mila, molte di più rispetto alle 40mila di inizio dicembre 2020. 

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