Vaccini, professori, poliziotti e medici NoVax aggirano così l'obbligo: parola d'ordine "temporeggiare"

Domani entra in vigore il nuovo decreto che dispone l'obbligo vaccinale per determinate categorie

Vaccini, professori, poliziotti e medici NoVax aggirano così l'obbligo: parola d'ordine "temporeggiare"
Vaccini, professori, poliziotti e medici NoVax aggirano così l'obbligo: parola d'ordine "temporeggiare"
di Francesco Padoa
9 Minuti di Lettura
Martedì 14 Dicembre 2021, 11:30 - Ultimo aggiornamento: 15 Dicembre, 12:06

Ci siamo, domani, 15 dicembre, è il giorno X della nuova disciplina relativa alla vaccinazione obbligatoria. Una delle novità del nuovo decreto Covid è l'imposizione dell’obbligo vaccinale ad alcune categorie, per avere la possibilità di continuare a lavorare. Senza vaccino si resta a casa, sospesi dall'attività e quindi senza stipendio. Ma di quali categorie si tratta? L'obbligo vaccinale viene esteso al personale amministrativo della sanità, ai docenti e al personale amministrativo della scuola, ai militari, alle forze di polizia (compresa quella penitenziaria) e al personale del soccorso pubblico. Entra poi in scena un ulteriore obbligo: quello della terza dose di vaccino ai soggetti per i quali la legge già prevedeva l’obbligo di vaccinazione: si tratta di sanitari e operatori delle Rsa (residenze per anziani). L’estensione ha validità a decorrere dal 15 dicembre ed esclude la possibilità di essere adibiti a mansioni diverse. L’obbligo riguarda l’intero ciclo vaccinale, prima, seconda e terza dose. Il richiamo o booster deve essere fatto «entro i termini di validità delle certificazioni verdi Covid-19», quindi entro 9 mesi dall’ultima somministrazione. Senza dimenticare che queste novità entrano in gioco nell'era del "super green pass", ossia il certificato verde che viene rilasciato soltanto a chi è vaccinato e chi è guarito (e non dopo un tampone negativo)  e resterà in auge fino al 15 gennaio 2022 (dal 6 dicembre), ma la data potrà essere rivista a seconda dell'andamento dei contagi.

No vax, i controlli e le sanzioni

Come detto, chi non sarà in regola rischia la sospensione dal lavoro e per chi cercherà di aggirare la regola per non perdere lo stipendio sono previste sanzioni. «La sospensione - si legge nel decreto - è efficace fino alla comunicazione da parte dell’interessato al datore di lavoro dell’avvio o del successivo completamento del ciclo vaccinale primario o della somministrazione della dose di richiamo e comunque non oltre il termine di sei mesi a decorrere dal 15 dicembre 2021». Come prevede il decreto chi non presenta la documentazione che attesti l’avvenuta vaccinazione, o la deroga che giustifichi l’omissione o il differimento dell’somministrazione, oppure «l’insussistenza dei presupposti per l’obbligo», scatta «l’immediata sospensione del diritto di svolgere l’attività lavorativa, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro». Nel periodo di sospensione non si riceverà lo stipendio. Ovviamente sarà necessario un controllo serio, e a vigilare sul rispetto dell’obbligo saranno i dirigenti della varie strutture amministrative. Sono anche previste multe da 600 a 1.500 euro per chi tenta di eludere l'obbligo. E per chi non effettua i controlli  è stabilita invece una sanzione da 400 a 1.000 euro.

Trucchi ed escamotage

Ma già si parla di trucchi ed escamotage per temporeggiare ed evitare l'obbligo di vaccinarsi. O addirittura c'è chi pensa di licenziarsi e cambiare lavoro, o mettersi a fare temporaneamente un'altra attività durante il periodo in cui sarà sospeso dalla sua professione, magari il muratore in nero, la domestica, la badante o le pulizie a domicilio. Inevitabile che nel mondo no vax si tenteranno tutte le strade per evitare il vaccino: si prevedono una valanga di ricorsi e sicuramente non si conteranno le richieste di aspettativa o l'invio a raffica di certificati di malattia. C'è chi si prenoterà e poi il giorno della vaccinazione si darà malato allungando ancora di più i tempi. Sono centinaia, soprattutto tra i dipendenti delle forze dell'ordine, coloro che ritenendo incostituzionale la sospensione dal servizio, si sono rivolti all'avvocato. Non mancano anche i "furbetti" che pensano di poter ricorrere alla vaccinazione antitetanica, per poi invocare l'incompatibilità con il vaccino anti-Covid e, dunque, aver diritto all’esenzione.

Ma gli esperti hanno già spiegato con non esiste nessuna incompatibilità con i sieri a mRNA di Pfizer o Moderna. Un'altra strada per aggirare l'obbligo vaccinale è quella di cercare di fruire della Legge 104, che consente numerose agevolazioni per i lavoratori che devono assistere un familiare disabile, e in base alla quale è consentito ottenere permessi dal lavoro per tre giorni al mese, ma che offre la possibilità di optare per un’aspettativa fino a due anni. In questi casi, quindi, l’assenza dal lavoro è giustificata. Però, è necessario che i requisiti previsti per fruire dell’agevolazione sussistano effettivamente: in particolare, bisogna dimostrare di avere la residenza, o il domicilio temporaneo, presso la persona da assistere (talvolta, il congedo straordinario per la 104 spetta anche in caso di familiare non convivente) e le condizioni di disabilità devono sempre essere accertate da un’apposita Commissione medica. E per tagliare definitivamente la testa al toro (ovvero al vaccino) c'è anche chi ha già chiesto di andare in pensione.

 

Così nella scuola

Ma vediamo nel dettaglio la situazione nel settore scolastico, uno di quelli che desta la maggior preoccupazione.  Da domani scatta l' obbligo vaccinale per il «personale scolastico del sistema nazionale di istruzione, delle scuole non paritarie, dei servizi educativi per l'infanzia dei centri provinciali per l'istruzione degli adulti, dei sistemi regionali di istruzione e formazione professionale e dei sistemi regionali che realizzano i percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore». Per svolgere l'attività lavorativa presidi, docenti e personale Ata dovrà avere il Green pass «rafforzato» (vaccinazione con due dosi e richiamo e guarigione). Questa mattina arriverà una circolare alle scuole con le indicazioni per i controlli, che saranno su piattaforma e automatici come per il green pass.

Il capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione del Ministero dell'Istruzione, Stefano Versari, ha pubblicato una circolare con dei «suggerimenti operativi» per gestire le novità. La vaccinazione, si legge nella circolare «costituisce requisito essenziale ed obbligatorio per lo svolgimento dell'attività lavorativa di dirigenti scolastici, docenti e personale Ata delle istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione e del personale delle ulteriori tipologie di servizi scolastici e formativi sopra richiamati. L' obbligo si applica al personale a tempo determinato e indeterminato». È escluso dall' obbligo «il personale scolastico il cui rapporto di lavoro risulti sospeso, come nel caso di collocamento fuori ruolo, aspettativa a qualunque titolo, congedo per maternità o parentale. Il personale scolastico in servizio a qualsiasi titolo presso altra amministrazione/ente è soggetto al rispetto degli adempimenti previsti presso questi ultimi. Alla data del rientro in servizio a scuola, detto personale deve aver assolto all' obbligo vaccinale». L' obbligo si applica solo al personale scolastico e per ora non coinvolge il personale non scolastico che presta la propria attività lavorativa a scuola: il personale esterno che opera a supporto dell'inclusione scolastica, quello a qualunque titolo impiegato in attività di ampliamento dell'offerta formativa, agli addetti alle mense o alle pulizie. Resta fermo l'obbligo vaccinale a carico del personale scolastico che svolge servizio di pre e post scuola.

Il personale non vaccinato avrà 5 giorni per presentare la documentazione di prenotazione del vaccino dopo che il dirigente ha verificato che non è in possesso del cosìddetto Super Green pass e lo ha invitato ad adempiere all'obbligo. Presentata la documentazione, in questi giorni il lavoratore può andare a scuola con il green pass base (dunque se non vaccinato, con tampone negativo). Il dipendente, entro 20 giorni dalla ricezione dell'invito da parte del dirigente (giorni durante i quali il personale potrà ancora continuare a lavorare se in possesso di tampone negativo, dunque certificazione verde di base), dovrà necessariamente vaccinarsi. Diversamente scatta la sospensione dal servizio. La stessa cosa, al sesto giorno dalla ricezione dell'invito a vaccinarsi da parte del dirigente, accade al dipendente che non ha presentato la documentazione. Chi si vaccina, ha poi tre giorni di tempo per comunicarlo con apposita certificazione dell'avvenuta somministrazione. Il rispetto dell'obbligo vaccinale è assicurato dai dirigenti scolastici, come già avviene, e qualora entro i termini non sia presentata la documentazione, il dirigente scolastico attiverà immediatamente la procedura per mancato adempimento. All'inosservanza dell'obbligo vaccinale consegue l'immediata sospensione dal diritto di svolgere l'attività lavorativa con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. 

La strategia per temporeggiare

Ma tra quel 6% di irriducubili non vaccinati del mondo della scuola (circa 70 mila) c'è chi sta studiando come aggirare la regola, almeno tentare di temporeggiare e ritardare più possibile il vaccino, sperando che cambi la situazione e le regole. Alcuni hanno trovato una scappatoia: secondo l’art. 2 comma 3 del D.L. 172/2021 è infatti possibile presentare semplicemente la richiesta di vaccinazione «da eseguirsi in un termine non superiore ai venti giorni». Dimostrando che a breve ci si vaccinerà, si può lavorare a scuola senza problemi. Il rischio è che qualcuno possa abusare di questa possibilità, prenotando di continuo il vaccino senza andare mai a farlo. Addirittura ci sono suggerimenti ufficiali per il popolo no vax scolastico: la strategia indicata è quella di pretendere dal preside una raccomandata di richiesta di regolarizzazione, e poi aspettare un mese per ritirarla, poi si hanno 5 giorni di tempo per rispondere, altri 20 per presentare la prenotazione del vaccino, più tre per comunicare di averlo fatto. «Se davvero ci fosse all'interno del personale scolastico chi utilizzi la prenotazione del vaccino senza mai farlo veramente come escamotage, sarebbe gravissimo - dice la sottosegretaria all'Istruzione Barbara Floridia - Certamente parliamo di episodi molto rari, visto che già adesso la percentuale di docenti e personale Ata vaccinato sfiora il 100% e che con l'obbligatorietà confidiamo di avere una copertura completa in tempi adeguati. Ad ogni modo il governo fornirà indicazioni complete per evitare qualsiasi forma di raggiro della legge». «Mercoledì non ci aspettiamo nulla di eclatante - afferma il presidente dell'Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli - sappiamo che oltre il 95% del personale scolastico è vaccinato, quindi siamo tranquilli. C'è una minoranza, magari rumorosa, di no vax ma è appunto minoranza. Diverso è il discorso per il personale esente che non ha mai rappresentato una criticità». 

Così all'estero

Negli Stati Uniti la Corte Suprema non ha accolto il ricorso per bloccare temporaneamente l'obbligo del vaccino anti Covid per i sanitari nello stato di New York. A presentarlo un gruppo di medici, infermieri ed addetti sanitari che invocavano il diritto di avere un'esenzione per motivi religiosi, basandosi sul fatto che sono state usate cellule staminali provenienti dai feti per lo sviluppo e la produzione del vaccino. In Germania proprio tre giorni fa il parlamento ha approvato il vaccino obbligatorio per il personale medico sanitario. La legge voluta dal governo è passata con 571 voti favorevoli, 80 contrari e 38 astensioni. Prima del voto il ministro della Salute Karl Lauterbach aveva definito «inaccettabile» che tanti pazienti debbano morire perché esposti al rischio del contatto con personale sanitario non vaccinato contro il Covid nelle strutture sanitarie e nelle case di riposo. L' obbligo per il personale sanitario che lavora a contatto con i pazienti a rischio entrerà però n vigore il 15 marzo 2022: entro quella data chi rientra nella prima categoria tenuta a vaccinarsi contro il virus dovrà essere vaccinato o guarito. Sempre da marzo 2022, nella Repubblica Ceca, il vaccino contro il Covid sarà obbligatorio per tutti gli over 60. Lo ha deciso, in uno dei suoi ultimi atti, il governo uscente. L'obbligo, al di là dell'età, riguarderà anche tutto il personale sanitario e infermieristico, gli agenti di polizia, i vigili del fuoco ed i militari.

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