«Spinti dal Covid», Zaia e Decaro volano nei sondaggi. Sala ok, crollano Raggi, Fontana e Zingaretti

«Spinti dal Covid», Zaia e Decaro volano nei sondaggi. Sala ok, crollano Raggi, Fontana e Zingaretti
«Spinti dal Covid», Zaia e Decaro volano nei sondaggi. Sala ok, crollano Raggi, Fontana e Zingaretti
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Lunedì 6 Luglio 2020, 15:34 - Ultimo aggiornamento: 17:33

Zaia e Decaro star della politica degli enti locali, anche per la 'spinta' dell'emergenza Covid-19: se oggi si andasse al voto otterrebbero un consenso quasi plebiscitario, con il 70% di preferenze. A incoronare il governatore del Veneto e il sindaco di Bari - anche presidente dell'Anci - come amministratori più popolari in Italia è il Governance Poll 2020, un'indagine realizzata per Il Sole 24 Ore da Noto Sondaggi. «Abbiamo avuto grande visibilità nel bene e nel male a causa del virus», spiega Zaia seguito poi da Decaro: «È un risultato della città»: commenti che non nascondono comunque soddisfazione.

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Secondo il sondaggio effettuato sul livello di gradimento dei presidenti delle 18 Regioni a elezione diretta, l'indicazione più evidente è l'en plein del centrodestra con i quattro governatori più popolari d'Italia: subito dopo Zaia, infatti, si piazzano Massimiliano Fedriga (Friuli V.G., Lega, 59,8%), Donatella Tesei (Umbria, Lega, 57%) e Jole Santelli (Calabria, Forza Italia, 57,5%). Al quinto posto, con consensi in crescita rispetto al giorno delle elezioni (dal 51,4 al 54%), si classifica il primo governatore del centrosinistra, quello dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini.

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Il progresso più significativo è quello di Giovanni Toti in Liguria (dal 34,4 al 48%), mentre gli arretramenti più vistosi sono accusati da Michele Emiliano in Puglia (dal 47,1 al 40%) e Attilio Fontana in Lombardia (da 49,7 a 45,3%). All'ultimo posto nel Governance Poll delle Regioni c'è il governatore del Lazio e segretario nazionale del Pd, Nicola Zingaretti, la cui performance è praticamente allineata al risultato - poco più del 30%, il più basso tra i governatori - ottenuto il giorno delle elezioni.

Sul fronte dell'indagine sui sindaci di 105 città capoluogo di provincia, dopo il primo posto di Decaro e il secondo di Cateno De Luca (Messina, Lista civica), si registra il terzo posto ex aequo di sindaci che hanno vissuto in prima linea due diverse situazioni di emergenza: quella del Ponte Morandi per Marco Bucci (centrodestra, Genova) e quella del coronavirus per Giorgio Gori (centrosinistra, Bergamo). Nelle retrovie due figure simbolo a livello amministrativo del Movimento Cinque Stelle: Virginia Raggi a Roma e Chiara Appendino a Torino, rispettivamente al penultimo posto (con un calo di 29 punti rispetto al 67,2% del giorno di elezione) e al 97mo (-10,9). Indietro anche il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris (al 100mo posto con un calo di 24 punti). Tra le grandi città, in lieve crescita i sindaci di Firenze Dario Nardella (34mo posto) e di Milano Giuseppe Sala (52mo).

«I risultati del Governance Poll sembrerebbero aprire nuovi scenari di leadership nazionale, ma bisogna sempre fare conti con i profili percepiti dagli elettori in relazione ai singoli ruoli che gli stessi politici occupano
» scrive sullo stesso quotidiano Antonio Noto, che aggiunge: «Guardando la classifica dei sindaci viene da pensare che chi opera nelle città medie riceve una maggiore attenzione positiva rispetto ai primi cittadini delle grandi città. È il caso per esempio del sindaco barese Decaro, o di quelli di Messina, Bergamo e Genova. Se, invece, si rivolge lo sguardo ai presidenti di Regione bisogna tenere conto che in questo periodo di emergenza sanitaria sono stati sempre alla ribalta mediatica e quindi attrattori di consenso. Lo stesso Zingaretti probabilmente paga lo scotto della 'doppia carica' nel senso che per la sua attività è probabilmente più conosciuto come leader nazionale che presidente della Regione Lazio, anche per quanto riguarda tutta la comunicazione sviluppatasi sul tema Covid».

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