Elezioni Sicilia, Musumeci festeggia: «Sarò il presidente di tutti»

Elezioni Sicilia, Musumeci festeggia: «Sarò il presidente di tutti»
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Lunedì 6 Novembre 2017, 20:09 - Ultimo aggiornamento: 21:07
Chiuso in casa a Catania, con i figli, Giorgio, attore, e Salvatore, titolare di un b&b. Un pensiero costante a Giuseppe, l'altro figlio scomparso il 6 maggio del 2013, che è andato a trovare all'alba del 2 novembre al cimitero. Nello Musumeci trascorre l'attesa dello spoglio che deciderà sul suo futuro da presidente della Regione Siciliana "blindato" nella sua abitazione di Catania, con gli affetti più cari. Con loro i primi abbracci e le lacrime. «Te lo sei meritato, sei il migliore...» gli dicono i figli. E lui di rimando: «me l'hanno fatta sudare, ma mi sento pronto...».

Unico momento concesso all'esterno una foto di Musumeci e i figli a casa a guardare la Tv postata dal suo staff su Twitter. E a loro dedicherà in pubblico la sua vittoria. Nello spiega che sarà il
«presidente di tutti i siciliani». E che si sente pronto a combattere per l'Isola. Con una missione, il recupero della massa di astenuti che ha formato, in questa latitudine, il primo partito. Ieri sera dopo avere votato si è recato a Castel di Iudica, per un caffè al bar della piazza con gli amici di un tempo e poi una corsa nella sua casa di Militello in Val di Catania, che lo ha premiato con il 73% delle preferenze. Una passeggiata distensiva e il cibo ai cani. Una scorta di mandarini e melograni prelevati dai suoi amati alberi. Poi il rientro a casa, a Catania. Comunicazioni con l'esterno chiuse, mediate dai figli, con accesso a pochissimi. Come Giorgia Meloni con la quale ha scambiato una veloce telefonata di auguri con tanto di scongiuri.
Un sms con un suo fedelissimo, Gino Ioppolo, sindaco di Caltagirone:
«un normale scambio di messaggi tra amici...».

Amici, che assieme a staff politico e leader politici, hanno avuto, e mantengono, l'ordine del silenzio con tutti. Qualcosa trapela: 'famelicò di programmi televisivi nazionali sulle elezioni, controlla continuamente il sito della Regione Siciliana. Alla ricerca di dati. Le proiezioni non lo appassionano, guarda numeri certi e consolidati. Dallo staff, scherzando, ma non troppo, confermano:
«se non ha la certezza matematica incontrovertibile dell'esito finale non si farà vedere...». Così l'arrivo previsto per le 12 slitta a dopo le 19 e nonostante alle 16.52 lo staff annunci «l'euforia della vittoria». E solo quando gli dicono, forzando la mano, «presidente è fatta, non possono più raggiungerci», scatta la festa: Musumeci il post missino con tratti da democristiano è il nuovo governatore della Sicilia. Chiama il fedele Raffaele Stancanelli e gli dice commosso: «Dobbiamo combattere per la Sicilia e dimostrare cosa sappiamo fare». Applausi, lacrime, sorrisi e slogan "presidente, presidente" per lui che ha dato circa cinque punti di distacco a Giuseppe Cancelleri, il candidato del M5s che sembrava il favorito. Ma "il patto dell'arancino" siglato dai leader che a Catania hanno provvisoriamente ricompattato il centrodestra ha funzionato. Almeno fino ad oggi.
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