Sci, Giovanni Toti all'attacco: «In tv ipocrisia dai ricchi, le aperture estive hanno garantito gli stipendi»

Sci, Giovanni Toti all'attacco: «In tv ipocrisia dai ricchi, le aperture estive hanno garantito gli stipendi»
Sci, Giovanni Toti all'attacco: «In tv ipocrisia dai ricchi, le aperture estive hanno garantito gli stipendi»
di Silvia Natella
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Mercoledì 25 Novembre 2020, 12:19

Continua a far discutere la richiesta di aprire le piste da sci in occasione delle vacanze di Natale e nonostante il Covid. Giovanni Toti parla di «ipocrisia» da parte della classe dirigente e dei commentatori televisivi, convinti della necessità della chiusura degli impianti per evitare di ripetere quanto è successo ad agosto e una nuova ondata di coronavirus a gennaio. Il presidente della Regione Liguria non usa mezzi termini su Facebook scrivendo un post contro le «decine di moralisti, collegati via skype dal loro salotto, pagati decine di migliaia di euro per la loro augusta opinione».

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IL POST Giovanni Toti scrive: «Serata passata alla tv dove ho sentito decine di moralisti, collegati via skype dal loro salotto, pagati decine di migliaia di euro per la loro augusta opinione, concionare sul perché pizzaioli, camerieri, cuochi, ristoratori, baristi, maestri di sci, dovrebbero restare chiusi, costi quel che costi. Francamente una serata piena di ipocrisia.

Una classe dirigente che guadagna migliaia di euro, dal salotto di casa decide qual è il lavoro che vale e quale no. Quello che piace a loro è lavoro, quello che non piace non lo è».

LA SITUAZIONE ALL'ESTERO Un altro nodo da sciogliere è la questione degli impianti aperti oltre i confini italiani. Il premier Giuseppe Conte ha ribadito in televisione da Lilli Gruber la necessità di tenere chiuse le strutture sciistiche, ma in molti sottolineano che il problema non si aggira se basta semplicemente andare all'estero per trascorrere le vacanze sulla neve. In proposito Toti aggiunge: «La Svizzera apre domani i suoi Ski Resort. Francia, Austria e Slovenia decideranno nelle prossime ore. Se la scienza deve guidare allora guardiamo i numeri dei decessi, dei ricoverati, di coloro che hanno perso la loro attività e che oggi vivono a stento di sussidi. Tutti a puntare il dito sull’estate ma quell’estate ha garantito stipendi certi, mentre ancora non è per niente chiaro quanto abbia alimentato la seconda ondata. Meditate gente... meditate!»

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