Salvini: «Le scuole non sono chiuse, lavoratori a rischio. Chiudere i tabaccai»

Coronavirus, Salvini: «Le scuole non sono chiuse, lavoratori a rischio. Chiudere i tabaccai»
Coronavirus, Salvini: «Le scuole non sono chiuse, lavoratori a rischio. Chiudere i tabaccai»
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Martedì 17 Marzo 2020, 15:31 - Ultimo aggiornamento: 16:01

Il decreto coronavirus della scorsa settimana, che ha chiuso negozi bar e ristoranti, e la decisione di chiudere le scuole non è abbastanza per il leader della Lega Matteo Salvini, che in collegamento con TeleLombardia ha denunciato la situazione dei lavoratori ancora esposti al rischio contagio. «Le scuole non sono chiuse, sono sospese le lezioni ma per 200 mila lavoratori sono aperte, il personale Ata, i presidi, devono andare a scuola. Ma che senso ha mandare in scuole chiuse centinaia di migliaia di lavoratori? Allora chiudile del tutto», ha detto Salvini.

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«Sono le cose sui cui stiamo cercando di operare, perché ci sono lavoratori esposti al rischio» ha aggiunto l'ex ministro dell'Interno, citando anche i tabaccai. Già qualche giorno fa Salvini aveva espresso la sua contrarietà alla decisione di tenere aperti i tabaccai«Quando si andrà a votare? Non ne ho idea. È l'ultima delle mie preoccupazioni». «Non è quello per cui mi alzo la mattina» ha aggiunto dicendo di essere in contatto con diversi sindaci. Nella Bergamasca «il problema è che c'è gente che muore in casa perché le ambulanze non fanno a tempo ad andarle a prendere, e sono numeri che escono dalle statistiche ufficiali».

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«Per i precari, per il mondo delle cooperative, per gli stagionali nella prima bozza del decreto non c'è nulla», ha aggiunto riferendosi al decreto Cura Italia di ieri. Tra le diverse «assenze» citate da Salvini nel provvedimento approvato dal Governo con gli aiuti per lavoratori e famiglie, «i famosi 600 euro che hanno fatto incazzare tutti i lavoratori privati non sono neanche previsti per tutti i liberi professionisti che hanno casse previdenziali autonome, non l'Inps, quindi gli architetti, i biologi, i giornalisti, i geometri, i consulenti del lavoro. Quindi c'è tutto un mondo che completamente scoperto da qualsiasi tutela». Il leader leghista ha spiegato di essere in attesa «nei prossimi minuti» che che venga pubblicato il testo «perché altrimenti non riusciamo neanche a fare proposte migliorative».

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