Carceri, via libera alla riforma. Orlando: "Non è salva-ladri". Salvini: "Vergogna, la cancelleremo"

Carceri, via libera alla riforma. Orlando: "Non è salva-ladri". Salvini: "Vergogna, la cancelleremo"
Carceri, via libera alla riforma. Orlando: "Non è salva-ladri". Salvini: "Vergogna, la cancelleremo"
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Venerdì 16 Marzo 2018, 13:49 - Ultimo aggiornamento: 15:25

Via libera del Consiglio dei ministri alla riforma dell'ordinamento penitenziario che allargherà la possibilità di accedere alla misure alternative al carcere per i detenuti. Lo ha annunciato il ministro della Giustizia Andrea Orlando. Il testo ora dovrà tornare alle commissioni parlamentari per l'ultimo vaglio. Il testo «potrebbe passare ora alla commissione speciale», ha detto Orlando specificando che «questa è una valutazione che sarà fatta dai Rapporti con il Parlamento».

In attesa che si costituisca una maggioranza in grado di dare vita alle commissioni parlamentari di merito una delle ipotesi, per avviare rapidamente i lavori delle Camere, è quella infatti di istituire due commissioni speciali, una per ciascun ramo del Parlamento, con il compito di esaminare i provvedimenti urgenti. Già in avvio della precedente Legislatura, nel 2013, è stata questa la strada individuata per l'esame del Documento di economia e Finanza. E l'ipotesi è tornata in auge proprio in vista dell'esame del Def, che il governo dovrebbe presentare entro il 10 aprile.

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SALVINI: È SALVALADRI, VERGOGNA «Vergogna, un governo bocciato dagli italiani approva l'ennesimo salva ladri. Appena al governo cancelleremo questa follia nel nome della certezza della pena: chi sbaglia paga!». Così il segretario della Lega e candidato premier Matteo Salvini commenta il via libera del Consiglio dei ministri alla riforma dell'ordinamento penitenziario che allargherà la possibilità di accedere alla misure alternative al carcere per i detenuti.


IN COSA CONSISTE  Il provvedimento, un decreto attuativo, dà la possibilità di accedere alle misure alternative al carcere anche a chi ha un residuo di pena fino a quattro anni, ma sempre tramite la valutazione del magistrato di sorveglianza. E in ogni caso non estende questa possibilità ai detenuti al 41bis per reati di mafia e quelli per reati di terrorismo. Il decreto attuativo ebbe il primo via libera preliminare da parte del Consiglio dei ministri il 22 dicembre, poi fu avviato alle Camere per i pareri, non vincolanti, delle commissioni. E in particolare la commissione giustizia del Senato chiese di modificarne il nocciolo duro.

Il Cdm avrebbe dovuto riesaminarlo il 22 febbraio, prima delle elezioni, ma ci fu un rinvio. L'esame è quindi slittato ad oggi e sul tavolo del Cdm il testo è arrivato senza le modifiche sostanziali chieste dalla commissione del Senato, ma con modifiche di piccola entità. Ma proprio perché «alcuni interventi sono stati recepiti» il testo dovrà avere un altro passaggio parlamentare. «Le modifiche apportate - ha specificato Orlando - non intaccano la sostanza del provvedimento».


"NON È UNO SVUOTA-CARCERI O UN SALVA-LADRI" «Questo non è un provvedimento salva-ladri, uno svuota-carceri: da domani non ci sarà nessun ladro in più in giro», ha specificato il ministro. «Qualcuno - ha aggiunto - tenterà di cavalcare queste paure. Ma da domani non uscirà nessuno dal carcere, da domani un giudice potrà valutare il comportamento del detenuto e ammetterlo a misure che gli consentono di restituire qualcosa di quello che ha tolto alla società».

«Il giudice - ha detto Orlando - dovrà valutare il comportamento tenuto dal detenuto, se ha studiato, se ha lavorato» e a quel punto il detenuto attraverso una diversa modalità della pena con misure alternative al carcere, che prevedono percorsi di lavoro e di servizio sociale, «potrà restituire alla società quello che ha tolto.

Si tratta di una misura che punta ad abbattere la recidiva: in Italia spendiamo quasi 3 miliardi l'anno per il trattamento dei detenuti, ma abbiamo una delle recidiva più alte d'Europa».

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