Giustizia, Alemanno e Bertolaso firmano il referendum: «La riforma è la madre di tutte le battaglie»

Gianni Alemanno e Guido Bertolaso (Foto AdnKronos)
Gianni Alemanno e Guido Bertolaso (Foto AdnKronos)
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Giovedì 22 Luglio 2021, 19:51

Gianni Alemanno firma i referendum sulla giustizia. L’ex sindaco di Roma ha firmato per il referendum sulla giustizia, promosso da Radicali e Lega,  assieme all’ex capo della Protezione civile e attuale coordinatore della campagna vaccinale in Lombardia Gianni Bertolaso e Giuseppe Valentino, presidente della Fondazione An.

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Gianni Alemanno e Guido Bertolaso (AdnKronos)

Referendum sulla giustizia, Gianni Alemanno firma con Guido Bertolaso

Da luglio è iniziata la raccolta firme per il referendum sulla giustizia e oggi Gianni Alemmano, ex sindaco di Roma, ha dato il suo contributo per arrivare alle 500mila adesioni previste per presentare i sei quesiti all’attenzione della Corte Costituzionale: «Oggi – ha spiegato all’ADnKronos - ho firmato tutti i referendum per la giustizia giusta, tranne quello sulla custodia cautelare. Questi referendum promossi da Nessuno Tocchi Caino stanno assumendo il significato di un forte segnale per un grande e necessario cambiamento nel campo della giustizia, che oggi è la principale emergenza della vita civile del nostro paese. La riforma Cartabia non è una risposta adeguata a questa emergenza perché rappresenta un compromesso confuso e contraddittorio tra la necessità di dare maggiori garanzie a tutti i cittadini e quella altrettanto importante di garantire la certezza della pena. E, ancora una volta, è necessario dare una spinta dal basso perché ci sia una riforma vera e sostanziale. Anche la mia vicenda personale, che mi ha visto attendere 7 anni per ottenere giustizia e che è stata segnata da molti provvedimenti giudiziari e due sentenze basate su teoremi, dimostra che molto deve essere cambiato anche nel rapporto tra politica, magistratura e mondo giornalistico».

L’ex sindaco non ha firmato il quesito sulla custodia cautelare: «Solo il quesito referendario finalizzato ad escludere la possibilità di reiterare la pena tra le cause per decidere la custodia cautelare, non può essere da me sottoscritto perché apre un varco pericoloso nella tutela della sicurezza dei cittadini, come è stato giustamente sottolineato da Fratelli d’Italia.

Spero che tutto questo serva a rilanciare un dibattito serio sulla giustizia in Italia che giunga finalmente a cambiamenti sostanziali».

Presente anche Gianni Bertolaso: “La riforma della giustizia è la madre di tutte le" battaglie''. Non ho alcuna prospettiva ottimistica per quel che riguarda la riforma della giustizia mandata adesso dal governo alle Camere perché i franchi tiratori e tutti quelli con i mal di pancia che conosciamo bene faranno in modo di affossare un'idea, un progetto che sarebbe stato comunque abbastanza valido. E quindi, l'unica soluzione che abbiamo per riuscire finalmente ad organizzare uno Stato di diritto nel nostro Paese è quella di dare la parola al popolo. Sono convinto che tutti i cittadini italiani siano consapevoli dell'importanza di una riforma seria della giustizia in modo che i magistrati per bene possano fare ancora meglio il loro lavoro. Ma mi auguro che non ci siano più camarille di diverso genere, che decidono a tavolino chi deve essere massacrato solamente perché è diventato ingombrante, antipatico, scomodo o comunque difficile da gestire. Ed è questa la ragione per la quale sono andato volentieri a firmare i referendum e spero che siano in tanti davvero a dare il loro contributo, a mettere la loro firma. Spero veramente che la Cassazione, quando dovrà decidere, lo faccia con animo sereno, con quella serietà, oggettività e capacità di decidere che molti giudici hanno e che con la riforma proposta in questo momento dal governo potranno avere sempre di più, senza rischiare di essere penalizzati per aver emesso sentenze giuste, non condizionate dai diversi livelli politici».

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