Di Maio: «Salterà tutto quello che abbiamo fatto, dal reddito di cittadinanza a quota 100»

Di Maio: «Salterà tutto quello che abbiamo fatto, dal reddito di cittadinanza a quota 100»
di Loris Alba
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Lunedì 12 Agosto 2019, 14:16 - Ultimo aggiornamento: 14:40

La crisi di governo di agosto si è abbattuta sul nostro paese. Tanti gli strascichi, le polemiche e i rancori tra gli ormai ex alleati di un governo gialloverde giunto ai titoli di coda. E gli attacchi, ovviamente, non si risparmiano tra i leader delle due forze politiche della vecchia maggioranza.

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 A parlare per ultimo, nel giorno della conferenza dei capigruppo al Senato è stato Luigi Di Maio, che ha incolpato l'ex alleato di alto tradimento a tutto il popolo italiano: «Mattarella è l'unico che decide quando e se andare a votare. Già è surreale che ci debba essere crisi a Ferragosto. Ai cittadini viene scaricata addosso la preoccupazione non delle elezioni ma di una crisi che colpirà misure per loro importanti. Un governo non si insedierà prima di dicembre: salterà tutto quello che abbiamo fatto, quindi reddito, quota 100...Stiamo parlando del futuro del nostro Paese». 

In vista del dibattito sul futuro del governo, intervenuto all'assemblea dei gruppi parlamentari M5S Di Maio ha inoltre usato parole di rabbia in virtù della possibile nuova alleanza elettorale voluta da Salvini: «Berlusconi e Salvini stanno andando dal notaio per firmare un patto che assicura seggi a Berlusconi. Noi abbiamo dato speranza a questo Paese e un'opportunità alla Lega di poter cambiare. Salvini ha deciso di tornare all'ovile. Noi gli facciamo gli auguri, buon ritorno a casa e buon ritorno ad Arcore. Lo dico a Forza Italia: oggi Berlusconi vi mollerà. E Salvini svenderà Lega a Berlusconi come fece 20 anni fa».

«La Lega faccia dimettere tutti i suoi ministri da questo Governo. I ministri della Lega dovrebbero votare contro se stessi. Noi saremo al fianco di Giuseppe Conte. Ha il diritto di presentarsi alle Camere per dire quello che abbiamo fatto, quello che potevamo fare e che non faremo. Ci devono guardare negli occhi».

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