Pd, Orlando: «Contratto Di Maio poco credibile ma in democrazia nessuno è spettatore»

Pd, Orlando: «Contratto Di Maio poco credibile ma in democrazia nessuno è spettatore»
Pd, Orlando: «Contratto Di Maio poco credibile ma in democrazia nessuno è spettatore»
2 Minuti di Lettura
Lunedì 9 Aprile 2018, 09:26 - Ultimo aggiornamento: 09:39
«Non so se ci sono le condizioni» per un dialogo con il M5s sul governo, «ho forti dubbi, partiamo da punti molto distanti tra loro». Lo ha detto Andrea Orlando, esponente della minoranza Pd, a Circo Massimo su Radio Capital.

«Al di là degli esiti politici, bisogna apprezzare che i toni cambino perché i toni hanno avvelenato il dibattito democratico. Ma un conto è migliorare le modalità di dialogo, un altro sono i fatti concreti perché quelli non si possono basare sui tatticismi. E non so se ci siano le condizioni» per un'intesa di governo, «ho forti dubbi, partiamo da posizioni molto distanti. È molto difficile pensare a una collaborazione se non convergere su singoli punti», ha sottolineato ancora il ministro della Giustizia. «Ma quello che rende poco credibile Di Maio è dire se c'e Salvini mi rivolgo a Salvini, se c'è il Pd mi rivolgo al Pd. Di Maio parla di contratto alla tedesca ma parte da slogan. Se vuole assumere ruolo e credibilità dovrebbe iniziare a dire qual è la sua agenda. La discussione perlomeno sarebbe più seria», ha continuato.

«Siamo tutti d'accordo sul fatto che l'esito delle elezioni è una collocazione all'opposizione, le possibilità di realizzare un percorso di governo serio sono remote. Ma opposizione significa cose diverse, una collocazione contemplativa o un ruolo attivo, sulla base di punti precisi che si possono realizzare dall'opposizione. L'idea dei pop corn non mi piace, in democrazia nessuno è spettatore», ha poi rilevato il ministro della Giustizia.

«Il Pd, prima, deve provare a costruire una piattaforma programmatica. Se non siamo in grado di dare una risposta al voto i rischi sono gravi», ha affermato ancora Orlando. «A me interessa poco se il segretario lo elegge l'Assemblea o con le primarie, mi interessa che quando si arriva al Congresso sia stato fatto quel lavoro. Credo sia più semplice farlo attraverso l'Assemblea che elegge un segretario, ma se deve essere un elemento di divisone...», ha aggiunto l'esponente dem.

 
© RIPRODUZIONE RISERVATA